Nel salernitano il 12% delle famiglie al limite della povertà - Le Cronache
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Nel salernitano il 12% delle famiglie al limite della povertà

Nel salernitano il 12% delle famiglie  al limite della povertà

di Monica De Santis

La povertà non è in aumento solo a Salerno, ma in tutta la Campania. Dati allarmanti, destinati a diventare sempre più preoccupanti. Da inizio anno sono il 18% in più le richieste d’aiuto, più di 40.000 persone che si sono aggiunte alle 230.000 già assistite. Nelle aree di Caserta e di Napoli il dato cresce ancora di più si arriva al 20% in alcune zone anche al 22%. 12% invece il dato che riguarda la provincia di Salerno che contava 80mila richieste di aiuto nel 2021 e che oggi invece ne conta 90mila, 10mila in più solo in questi tre primi mesi dell’anno. Un poco di meno il dato delle provincie di Avellino e Benevento. Ed anche se nel salernitano il dato è minore rispetto a Napoli e Caserta, questo non vuol dire che la situazione sia migliore o che comunque non sia, purtroppo destinata ad aumentare. E’ una catastrofe inimmaginabile, alla quale le associazioni di volontariato ed umanitarie fanno fatica ad affrontare. L’aumento dei prezzi non è sostenibile anche per chi lavora, in particolare per le famiglie monoreddito. A rischio anche la qualità dell’alimentazione di decine di migliaia di bambini, con famiglie che ormai non riescono più a garantire neanche il minimo indispendabile. “La situazione si sta facendo ogni giorno sempre più complessa per le famiglie italiane e la Campania non è esclusa da questa situazione, anzì i numeri sono preoccupanti. Si stanno rivolgendo a noi non solo e non più coloro che non hanno il lavoro – ha detto Roberto Tuorto, del Banco Alimentare della Campania – ma anche quelli che hanno un lavoro e che a causa di questi rincari non riescono più a rientrare nelle spese, non riescono ad arrivare a fine mese. Insomma la situazione si sta facendo veramente drammatica. Abbiamo chiuso le convenzioni il 28 febbraio con un aumento di circa il 18% degli assistiti, rispetto allo scorso anno e parliamo di assistiti stabili e continuativi e a questi si stanno poi aggiungendo anche i profughi che stanno arrivando in Campania e che stiamo cercando di sostenere. Un lavoro che sembrava essere finito senza covid e che invece sta tornando con questa nuova emergenza”. Il problema degli aumenti dei costi dei generi di prima necessità, pane, pasta, verdura, pesce e che putroppo, come già accaduto in Italia, potrebbero non essere abbassati quando finirà la crisi legata alla guerra in Ucraina, come spiega ancora il direttore Roberto Tuorto – “Le conseguenze le pagano soprattutto i bambini. Noi facciamo quello che possiamo, perchè come ben sapete la mancanza di cibo di prima necessità negli scaffali dei supermercati inizia ad essere anche una mancanza per noi di banco alimentare. Stiamo facendo di tutto, tante aziende ci stanno sostenendo e chiaramente, come sempre ripeto, facciamo tutto il possibile nella consapevolezza che non possiamo fare tutto. Abbiamo anche convenzionato tante nuove mense, nella città di Salerno e in tutta la Campania, perchè sono sempre di più le persone che chiedono un pasto caldo per mangiare”.