Gran finale, martedì 11 giugno, alle ore 20, per la VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, dedicato agli ensemble di fiati, da Rossini a Gershwin
Giornata conclusiva per questa VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, un evento istituzionalizzato del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci”, che anima il centro storico, ospite della Bottega San Lazzaro di Chiara Natella. Martedì 11 giugno alle ore 20 (Ingresso libero) saranno gli ensemble di clarinetti e sassofoni,diretti dal Maestro Antonio Fraioli, a sigillare, come d’abitudine, l’ampio e variegato cartellone. La serata verrà inaugurata dai sassofonisti Nico Chirichella (sax soprano), Gabriele Santosuosso (sax alto), Lucio Fauceglia (sax Tenore) e Simone Loffredo (sax baritono), che proporranno il Quartetto II di Roberto Di Marino, datato 1996. L’opera è in tre movimenti, tutti basati su forme di danza provenienti dal Sud America e dalla Spagna, ovvero il tango, la milonga e il tanguillo. L’innovativa e altamente efficace scrittura dell’autore è qui caratterizzata da un grande uso di più riff, eterofonia e forti linee melodiche. La loro performance continuerà con ilTango da Toquades di Jerome Naulais, autore che ha sviluppato una poetica compositiva, figlia, essenzialmente, della cospicua attività di strumentista e arrangiatore con vedettes della canzone; la frequentazione della musica light è ben presente nel suo Toquades, brano articolato in più movimenti che ammiccano con furbizia ai ritmi di danza più “internazionali”, al jazz come a certo rock “moderato”, prediligendo impasti, comunque caldi ed evocativi. Coppia d’assi al sassofono con Michele D’Auria al soprano e Nico Chirichella al contraltoper la Sonataper 2 clarinetti è inclusa nel Metodo per clarinetto op.49 scritto dal tedesco Robert Stark. La Sonata, qui trascritta al Maddalene Calabrese per due sassofoni, costituita da quattro movimenti, propone numerose idee tematiche e sfrutta appieno le potenzialità tecniche dello strumento. Seconda parte di serata interamente dedicata al clarinetto, con il quartetto formato da Almerigo Di Martino, Elpidio Buonpane, Gaetano Apicella e Francesco Abate,che si presenteranno all’esigente pubblico del Festival con il Moderato dalla Sonata a quattro n°3 di Gioachino Rossininella trascrizione di Antonio Fraioli. La scrittura non segue lo schema tradizionale basato sul contrasto temi-tonalità, piuttosto procede con una semplice successione di idee melodiche, immediate e vivaci, in un susseguirsi cantabile di idee melodiche senza la cura tipica delle scuole tedesche che si fondavano per tradizione sul contrasto tema-tonalità. Si passerà, quindi nella trascrizione di Marco Mazzini, alla più celebre delle danzeungheresidi Johannes Brahmsla n°5. La forma ternaria A-B-A, le improvvise accelerazioni di tempo, l’alternanza tra motivi spavaldi e malinconici, le particolari accentuazioni ritmiche, gli originali ritmi di verbunkos (un ritmo militare) e di czàrdàs (canti d’osteria che partono lenti e finiscono velocissimi): questi sono gli ingredienti musicali che l’hanno consegnata alla storia. Ascolteremo, quindi, il Notturno di Saverio Mercadante, conservato in forma di manoscritto presso la biblioteca del Conservatorio di Napoli nella versione originale per due clarinetti in do, corno e fagotto. Si tratta di una breve composizione, probabilmente giovanile, di un compositore molto prolifico nel campo operistico, ma anche versatile nel genere strumentale, artigiano fecondo di uno stile la cui fibra virtuosistica dimostra di non aver amato l’azzardo delle sortite funamboliche quanto, piuttosto, la tinta vocale degli affondi melodici e la forza espressiva delle articolazioni sonore. Passaggio nella Vienna degli Strauss,con una trascrizione del famoso e virtuosistico Perpetuum mobile, uno scherzetto musicale, basato su giochi timbrici abilmente creati tra gli strumenti. Finale relaxin’ con una delle gemme del SongBook di George Gershwin“Oh, Lady be good”,sulle cui note ci si darà l’appuntamento all’estate del 2020.