di Giuseppe Vitolo
NAPOLI – Lorenzo Insigne, capitano e leader tecnico, non può vivere per un anno intero con un accordo che andrebbe esaurendosi il 30 giugno del 2022: non se lo può permettere la società, né un giocatore che finirebbe per risentirne della condizione di «precariato» e con il pericolo di essere etichettato alla prima gara in chiaroscuro. L’Europeo ha rimodulato il calendario degli appuntamenti: se ne parlerà, ovvio, ma solo dopo questa esperienza internazionale. E affinché non ci siano dubbi per nessuno, sarà inevitabile decidere in fretta, evitando equivoci dannosi. Ma non è l’unico incontro che attende i vertici della società partenopea. Koulibaly ha chiesto un appuntamento ad Adl per avere un orizzonte nitido: a trent’anni (che compirà domenica), c’è da orientare sè stesso e le proprie aspirazioni. E il Napoli ha bisogno di capire se esisteranno eventualmente margini per un rinnovo che tenga lontani, nel caso, eventuali estimatori. Fabian Ruiz è un gioiello che ha scoperto due possibili «vetrine» già occupate: il Psg e l’Atletico hanno investito a centrocampo, automaticamente avranno meno interesse a farlo ancora su un lingotto d’oro che vale non meno di 60 milioni di euro. Però l’estate non è ancora cominciata. Il Napoli inizierà il proprio ritiro in Trentino, esattamente a Dimaro, dal 15 al 25 luglio. Successivamente gli uomini guidati da Spalletti si trasferiranno in Abruzzo, in Alto Sangro, dal 5 al 15 agosto. La società del presidente Aurelio De Laurentiis ha stipulato un contratto con la Regione Abruzzo che sino al 2025 porterà la squadra partenopea in ritiro nella regione verde dei parchi. Proprio in questa località turistica i calciatori del Napoli dovrebbero alloggiare mentre si recheranno nella vicina Castel di Sangro per gli allenamenti e le partite amichevoli. Nel frattempo, è esplosa in Francia un’indagine relativa all’affare Osimhen. L’operazione più importante della storia del club azzurro è finita nel mirino della giustizia francese perché, stando a quanto riportato da L’Equipe, degli 81,3 milioni versati da Aurelio De Laurentiis solo meno di 10 sono arrivati nelle casse del club guidato dal fondo Merlyn da dicembre scorso. La Procura locale sta indagando sul Lille, ovviamente il Napoli non è invischiato nella vicenda perché si tratta di dubbi su alcune transazioni (che va al di là dell’affare-Osimhen) che riguardano solo i francesi. È partita una revisione della contabilità, si studiano i movimenti sui conti correnti per capire dove siano finiti i soldi. Sotto la lente d’ingrandimento, dunque, la gestione dell’ex proprietario, in carica la scorsa estate, Gerard Lopez, vicino all’acquisto del Bordeaux.