di Erika Noschese
«Il tentativo dell’amministrazione comunale di Salerno per tentare di rientrare dal pre disesto è sempre lo stesso da decenni: incrementare in vari modi le entrate, senza mai agire realmente sulle innumerevoli fonti di spreco di risorse pubbliche che, non di rado, servono a mantenere in piedi un sistema clientelare e di favoritismi dagli effetti fallimentari». Lo ha detto Corrado Naddeo, consigliere comunale di minoranza in quota Oltre intervenendo in merito al prossimo consiglio comunale in programma martedì e che vede tra i punti all’Ordine del Giorno diversi provvedimenti finanziari tra cui la tassa d’imbarco e l’incremento dell’Irpef. Consigliere Naddeo, martedì il consiglio comunale. Tra i punti all’Odg diversi provvedimenti finanziari. Quale scenario? «Scenario coerente con la condizione di pre-dissesto del Comune di Salerno: necessità, quindi, di tendere progressivamente al miglioramento dei conti. La filosofia scelta per raggiungere l’obiettivo è però sempre la stessa da decenni: incrementare in vari modi le entrate, senza mai agire realmente sulle innumerevoli fonti di spreco di risorse pubbliche che, non di rado, servono a mantenere in piedi un sistema clientelare e di favoritismi dagli effetti fallimentari». Aumenta la tassa d’imbarco e non mancano le proteste. Secondo lei poteva essere evitato? «Se, come appena detto, la strategia per far quadrare i conti non è mai quella di ridurre gli sprechi di denaro pubblico, l’unica possibilità residua resta quella di aumentare ulteriormente le entrate». Ci sono anche buone notizie: diminuisce la Tari… «Gli uffici hanno lavorato molto e con coscienza, al fine di migliorare ed efficientare le norme che regolano questo delicato capitolo del Bilancio: l’obiettivo è stato, obiettivamente, quello di essere più equi ma anche più accorti verso i numerosi tentativi di omissione totale e parziale dei pagamenti dovuti, cercando di alleviare, anche di poco ma comunque dando un segnale positivo, quanti da anni vedevano solo rincari. Naturalmente, discorso diverso è quello relativo alla qualità complessiva del servizio offerto e percepito dai cittadini: basta confrontarsi coi cittadini, quotidianamente, per comprendere cosa ne pensano». Manca all’appello, ancora, il regolamento per la gestione dei beni comunale. Quale l’appello che lancerebbe all’assessore Tringali? «Di coinvolgere trasversalmente tutti i Consiglieri, sapendo coniugare capacità di ascolto e libertà da ogni forma di condizionamento nel prendere le decisioni giuste: la spada di Damocle del siluramento assessori, che ha già mietuto vittime illustri, nonostante forti di innegabile e grande competenza tecnica, non può né deve intimorire uomini liberi e forti». La preoccupa la situazione finanziaria del Comune di Salerno? «Assolutamente sì: è necessario un forte e radicale cambiamento nel sistema di governo di questa città se realmente se ne vuole arrestare il declino che, tristemente, assume l’immagine drammatica di cantieri falliti, addirittura fin dentro il cuore della città (piazza Cavour ne è emblematico esempio ) oppure ultradecennali (lavori di Corso Vittorio Emanuele), per non parlare di opere completate e, dopo oltre un lustro di mancato utilizzo, già pronte per essere oggetto di nuove spese per recuperare i danni del tempo (Auditorium). La classe dirigente che è espressione del potere di controllo della città, soffocata da centinaia di milioni di euro di debiti, deve essere desautorata dai cittadini, se si vuole rilanciare Salerno per sfruttarne le grandi risorse piuttosto che pensare solo a coprirla di cemento». Salerno si appresta a vivere la stagione estiva, ancora troppe però le criticità presenti. «Sarà una stagione di grandi presenze turistiche, grazie anche all’ auspicabile “decollo” dell’aeroporto: controllo del territorio, tutela del patrimonio “verde”, igiene e pulizia delle strade, accoglienza, sicurezza nei luoghi e nei locali pubblici, richiedono capacità che, ad oggi, non si sono viste all’altezza del compito. C’è da lavorare tanto, servono competenze e capacità di amministrazione: serve andare oltre».