di Enzo Maraio*
Una volta Enzo Biagi disse che nel Psi preferiva i socialisti dal volto umano. I miglior interpreti di questa grande tradizione. Se lo avesse conosciuto avrebbe inserito in questo elenco Gennaro Mucciolo. Gennaro era, innanzitutto, un socialista perbene. Ha rappresentato il Partito Socialista Italiano in tutta la Regione Campania. Affezionatissimo al suo Comune, Castel San Lorenzo, lo fece diventare centrale nel panorama provinciale. Mi ha legato a lui un doppio filo: uno umano, con mio padre non solo la militanza ma una straordinaria amicizia, l’altro politico. Gennaro, se devo ricordare gli inizi del mio percorso, era colui che accoglieva tutti in federazione: sotto la sua guida è cresciuta una nuova generazione di dirigenti socialisti che, provenienti dalla Federazione dei Giovani socialisti, è tutt’oggi impegnata nel governo del territorio. Castel San Lorenzo, per Gennaro, divenne negli anni il punto di riferimento per i socialisti salernitani. Ricordava sempre con affetto gli anni in cui ne fu Sindaco, come esempio di buona amministrazione. Il socialismo nasce nei comuni e lui ne è testimonianza. Poi l’approdo in Consiglio Regionale della Campania dove faceva sentire forte la voce dei socialisti ma soprattutto dell’intero territorio del sud della Provincia di Salerno. Ricordo la battaglia contro i tagli alla sanità che spinse, su impulso di Gennaro, l’opposizione ad incatenarsi nell’aula consiliare; la difesa incessante dell’ospedale di Roccadaspide; i tanti fondi arrivati per le opere infrastrutturali nei Comuni della Valle del Calore Salernitano. Un politico serio, socialista autentico, che mai ha abbandonato chi gli ha riconosciuto il consenso. Per quella generazione di socialisti che è cresciuta sotto la sua guida resta un esempio di militanza e coerenza ai valori socialisti. Non sono mancate anche le incomprensioni e la lontananza, ma, come avviene tra compagni veri, ci eravamo ritrovati, uniti dai valori, sulla politica. Negli ultimi anni ho fortemente voluto che tornasse alla attività politica nel Psi. Il suo ritorno caratterizzato da sostanza politica. Iniziò a contribuire con significativi articoli pubblicati sul settimanale del Psi, l’Avanti della Domenica! Ricordo uno dei suoi ultimi scritti sulla storica battaglia per i diritti civili, a lui molto cari, in particolare quello del riconoscimento dei figli per le coppie omogenitoriali e di come “in assenza di una legge che disciplini un diritto, il Parlamento delega alla magistratura un’azione di cui la politica dovrebbe invece riappropriarsi. È evidente l’esigenza nel nostro Paese di fare finalmente chiarezza sui diritti, ben sapendo che si tratta di materia delicata e sensibile.” Ho avuto la fortuna di tenerlo al mio fianco durante l’ultima campagna elettorale per le elezioni europee. Dimenticherò mai l’affetto, i consigli. Durante i mesi di maggio e giugno scorsi, nonostante fosse affaticato dalla terribile malattia che poco a poco ce lo stava portando via, fece diventare il suo telefono di fuoco tante le telefonate e i messaggi che mandava per darmi una mano. Abbiamo condotto insieme questa ultima battaglia, mi auguravo di poterne fare tante altre insieme. Nelle ultime settimane entrambi sentivamo il bisogno di aggiornarci quasi quotidianamente sulla politica, sulle mosse da mettere in campo, sulla grande partecipazione socialista alla campagna elettorale. Alla notizia della sua scomparsa, un brivido ha interrotto una storia ma che continuerà a vivere non solo nel ricordo di Gennaro ma soprattutto nell’azione politica dei socialisti salernitani. Gli sono eternamente grato e per questo non faremo mancare nelle nostre iniziative politiche il giusto ricordo che lo collocherà per sempre nel pantheon dei socialisti. Ci mancherà molto e mancheranno molto a tutti noi i suoi insegnamenti. Mi consola una cosa, mi carica un impegno. Ha seminato, la sua storia continuerà. *Segretario Nazionale Psi