Questa mattina alle ore 9, nell’aula magna del Liceo musicale coreutico i ragazzi proveranno le sonate da chiesa e la sinfonia del Barbiere di Siviglia
Di OLGA CHIEFFI
Dalle 9 alle 12 di questa mattina, in tutte le città sede di licei musicali, si terranno concerti pubblici: nelle piazze, nelle strade, nelle stazioni ferroviarie o della metropolitana, per sensibilizzare la popolazione, ma soprattutto il legislatore, su alcuni aspetti dirimenti di cui la nuova normativa non tiene conto: il rischio che per una mostruosità dei vari commi, il 90% dei docenti che da 6 anni insegna materie musicali a pieno titolo, venga sostituito dai vincitori del prossimo concorso.Scopo della mobilitazione è spingere il Miur a far sì che l’esperienza maturata finora dai docenti di Licei Musicali non vada dispersa dopo l’espletamento del prossimo concorso a cattedra. In una petizione che ha raccolto migliaia di firme in tutto il Paese si chiede, infatti, la «stabilizzazione del personale docente ad oggi impiegato sugli insegnamenti musicali nelle sezioni Musicali dei Licei Musicali e Coreutici italiani», tutelando «i meccanismi di precedenza finora creati e impiegati dalla Pubblica Amministrazione nelle Utilizzazioni», meccanismi che hanno consentito il nascere e il consolidarsi dei Licei Musicali. In altri termini, i docenti chiedono di evitare il rischio che, in seguito alle assunzioni a tempo indeterminato cui si procederà dopo il nuovo concorso, gli insegnanti di ruolo, che non possono accedere al concorso, siano sostituiti da nuovi docenti. Nella petizione si mette in luce il fatto che fino a questo momento i docenti hanno garantito «la continuità didattica agli studenti, l’accrescimento costante di professionalità e competenze specifiche nel personale docente in continuità impiegato, lo sviluppo graduale di processi organizzativi e di apprendimento didattico, grazie anche ai frequentati corsi di formazione appositamente realizzati dalla Rete Nazionale “Qualità e sviluppo dei Licei Musicali e Coreutici italiani” e autorizzati dal Miur». Qui a Salerno, il tempo minaccia e i docenti dell’ nostro Liceo coreutico-musicale Alfano I invitano la cittadinanza alle ore 9 nell’aula magna dell’istituto che vedrà l’ensemble da camera schierato per provare a sostegno di una lezione concerto che porrà a confronto il nostro luminosissimo settecento napoletano con l’esecuzione della sinfonia del Barbiere di Siviglia di Giovanni Paisiello con il Wolfgang Amadeus Mozart delle diciassette Sonate da Chiesa delle quali verranno proposte la n°12 e la n°14. La sinfonia d’apertura del Barbiere di Paisiello, immerge subito, col suo carattere gaio e brillante, nell’atmosfera dell’opera. L’inizio in piano è piuttosto raro nelle sinfonie d’opera di Paisiello (tra i pochi esempi, oltre al Barbiere: Dal finto il vero, Il mondo della luna), che prediligeva di gran lunga gli inizi incisivi e sonori, evidentemente più adatti alla funzione di ‘richiamo’. Il brano è in un solo movimento, essendo la forma dell’ouverture napoletana in tre movimenti di gran lunga meno frequente nelle opere di Paisiello dal 1770 circa in avanti. L’organico, anch’esso tipico per l’epoca, comprende due flauti, due oboi, due fagotti, due corni, archi. L’uso aggiuntivo dei timpani, difficilmente adeguato alla musica di Paisiello, qui potrebbe invece essere appropriato, per rendere ancor più netti i contrasti dinamici creati dagli accordi in forte dei fiati. Il brano, come è tipico delle sinfonie in un movimento del tempo, presenta l’organizzazione tonale e l’articolazione formale di una forma-sonata, con un brevissimo sviluppo – avviato da una ripresa letterale del materiale musicale iniziale – e una ripresa accorciata – che invece omette questo materiale. Nello sviluppo, la strumentazione è ridotta ai soli archi (forse un’eco del movimento centrale dell’ouverture in tre movimenti). La costruzione motivico-tematica ci introduce invece ad un aspetto caratteristico della scrittura orchestrale paisielliana, e in generale della musica strumentale italiana dell’epoca, (di tipo ‘sequenziale’ più che ‘tematico’ nel senso di un coevo brano classico viennese). Essa è caratterizzata da un susseguirsi quasi regolare di gruppi di quattro battute, più giustapposti che subordinati, all’interno dei quali l’armonia è statica, il basso è tenuto a pedale e i violini eseguono figurazioni motiviche ripetitive. Nelle zone ‘tematiche’ i gruppi si succedono in modo simmetrico, legati perlopiù da rapporti armonici di tipo tonica-dominante; nei momenti di sviluppo essi si avvicendano invece su progressioni armoniche per quinte. La medesima scrittura è anche impiegata da Paisiello nei brani operistici d’assieme, dove svolge un fondamentale ruolo connettivoSi procederà quindi con due sonate da chiesa di Wolfgang Amadeus Mozart. S’inizierà con K263 in Do Maggiore composta a 20 nel 1776 per due violini, basso, trombe e organo una sonata “a tempo” poiché destinata alla messa K259, una pagina Pomp e Circumstance caratterizzata da ricchezza e distinzione, per chiudere la giornata e la lezione con la sonata K 278 in Do Maggiore, composta l’anno successivo. Una vera antologia dell’opera strumentale e spirituale di Mozart che in questa pagina brillante e fastosa, si avvale dell’organico orchestrale in luogo del più dimesso Kirchen-trio.