La stagione del family show riparte oggi alle ore 11, al Teatro delle Arti con “Die Zauberflote ovvero O’ Flauto Maggico”
Di AMBRA DE CLEMENTE
La stagione del family show riparte oggi al Teatro delle Arti con “Die Zauberflote ovvero O’ Flauto Maggico”, adattamento per le famiglie del celebre racconto musicale di Mozart. In scena Orazio Cerino. Musiche dal vivo di Bruno Tomasello, drammaturgia e regia di Mirko Di Martin, scene e costumi di Chiara Carnevale, aiuto regia di Vittorio Passaro. Il nuovo anno di C’era una Volta VI, gli appuntamenti con lo spettacolo per grandi e piccoli ideati dalla Compagnia dell’Arte, prende il via con il debutto nazionale del nuovo spettacolo di Teatro dell’Osso in collaborazione con Tram Teatro Arte Ricerca Musica. Mozart visitò Napoli nel 1770 all’età di 14 anni, durante il suo viaggio in Italia in compagnia del padre. L’anno seguente moriva Raimondo di Sangro, il famoso e già leggendario Principe di Sansevero. Il giovane prodigio della musica e l’anziano letterato esoterico non ebbero alcun contatto (o almeno, noi non ne sappiamo nulla), ma dall’affascinante ipotesi di un loro incontro nasce l’idea di questo spettacolo. La fantasia vola e si confonde con la storia e la leggenda, la musica colta si mescola con quella popolare. Il gioco delle citazioni e l’arte della contaminazione danno vita ad una messa in scena gioioso, adatta a grandi e piccoli, che promuove l’immagine di Napoli come centro europeo della cultura e della musica. Del testo originale restano intatti sia lo spirito illuminista che l’atmosfera fantasy, uniti però ad un forte accento citazionista e ad una abbondante dose di divertimento. La lingua utilizzata è un misto fra l’italiano e il dialetto, di prosa e versi, di parlato e cantato. La colonna sonora originale, eseguita dal vivo, si diverte a stravolgere l’originale partitura di Mozart contaminandola con i suoni mediterranei e gli effetti elettronici. Il giovane Mozart si risveglia nella Solfatara di Pozzuoli, circondato dal fumo del vulcano. Un attimo prima dormiva in una camera d’albergo a Napoli, adesso gli si para davanti un grosso serpente che lo insegue: sviene, ma viene salvato da tre Munacielli, servitori della Sibilla. Entra in scena Pulcinella: quando Amadeus riprende i sensi, si vanta di essere stato lui ad uccidere il serpente. Poco dopo incontrano la Sibilla: sua figlia Costanza è stata rapita dal malvagio Principe di Sansevero e chiede a Mozart di andare a salvarla. Mozart accetta, colpito dalla bellezza della ragazza, e riceve in cambio un flauto magico che lo assisterà nell’impresa. Pulcinella, invece, riceve in dono un putipù fatato. Tutti e due, guidati da tre anime pezzentelle, si incamminano verso il Palazzo Sansevero. Pulcinella scopre che la principessa è tenuta prigioniera dal perfido Cagliostro che, con l’inganno, cattura Mozart. Contro ogni aspettativa, però, Sansevero fa punire Cagliostro e liberare Mozart. In realtà, Sansevero non è malvagio, ma è un maestro di saggezza, ed ha rapito Costanza per liberarla dall’influenza della crudele Sibilla. Ora, però, a Mozart tocca superare tre prove: solo allora potrà abbracciare la bella Costanza, che a sua volta si è innamorata di lui. Con l’aiuto del flauto magico, accede al Tempio della Verità, ovvero la Cappella Sansevero. Ma la Sibilla attacca a tradimento il giovane Mozart…