Morte Pasquale Curcio, lettera d'addio di Marco Vecchio - Le Cronache Capaccio Paestum
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Morte Pasquale Curcio, lettera d’addio di Marco Vecchio

Morte Pasquale Curcio, lettera d’addio di Marco Vecchio

La comunità locale è in lutto per la scomparsa improvvisa del chitarrista Pasquale Curcio, 59 anni, stimato non solo nel suo paese natale ma anche nel panorama musicale internazionale. La notizia della sua morte, avvenuta a causa di un infarto, ha lasciato un profondo dolore e incredulità. Pasquale, noto per la sua musica e per la sua collaborazione con artisti di fama internazionale, lascia la moglie, due figli e un ricordo indelebile di talento e gentilezza. Centinaia di messaggi di cordoglio stanno arrivando sui social, testimoniando il grande affetto nei suoi confronti. I funerali si terranno oggi, alle ore 9:40 presso la Parrocchia di San Vito a Capaccio Scalo.

LA LETTERA

Caro Pasquale, questa è la lettera che non avrei mai voluto scrivere. Ho esitato prima di farlo perché ero incredulo, poi mi mi ha investito un dolore acuto, grande come una marea che si espande! Pensare a tutto ciò che resta in sospeso, i progetti, i caffè, l’entusiasmo per i concerti fatti insieme, le cose che avremmo fatto… È ancora tutto lì, fermo, congelato insieme ai nostri messaggi, alle idee ancora da realizzare che non hanno più futuro. Sei stato il primo musicista col quale ho lavorato, io te e Mario Palmieri, il nostro amico compositore eravamo un sodalizio perfetto! Mario componeva, io scrivevo i testi, fu sapevi farli vivere! Eri musicale qualunque strumento toccassi! La chitarra era e sarà sempre la tua voce, ma pochi forse sanno che eri anche bun pianista eccellente, questa cosa la tenevi per te! Sentir nascere brani come Edith, Pierrout, Lisbona, era una cosa che mi riempiva di entusiasmo! Con te ho realizzato due dischi :”Tempo in blu” e “Veliero”. Il primo lo dedicai a mio padre, tu capisti il valore che aveva per me, resta forse quello al quale sono più affezionato! Sei stato un amico affettuoso, ironico, perfino un po’ timido. Passavano mesi in cui non ci vedevamo presi dai nostri lavori, ma sapevamo che prima o poi, uno dei due avrebbe contattato l’altro! E poi c’era la tua famiglia, quel cuore grande del quale ho fatto parte, Lina dolcissima e attenta e i tuoi ragazzi. Di te mi mancherà tutto, il suono della tua chitarra, parlare di musica, le nostre colazioni e le nostre risate, la capacità di comprendere, cosa mai facile! Con te se ne va un pezzo della mia vita, il ricordo di tanti nostri concerti bellissimi, e quello che avremmo fatto insieme… Era ancora tutto da scrivere!

Marco VECCHIO