Purtroppo non ce l’ha fatta il bambino inglese di sette anni che da martedì scorso combatteva contro la morte in seguito a un fatale choc anafilattico provocato da un’allergia alimentare mentre era con i genitori in escursione a Ravello.
Pochi minuti fa – come riporta il noto sito web della Costiera Il Vescovado – i medici del reparto di rianimazione dell’Ospedale Santobono di Napoli ne hanno dichiarato la morte clinica ad encefalogramma piatto. Il piccolo, il cui cuore era stato rimesso in moto in extremis al presidio ospedaliero Costa d’Amalfi dopo 15 interminabili minuti di stop, a Napoli è giunto in condizioni cerebrali disperate e in coma farmacologico.
Edema cerebrale massivo provocato da ipossia (mancanza di ossigeno al cervello): questa la diagnosi, con i chirurghi del nosocomio napoletano che hanno operato una craniotomia, lo scoprimento della calotta cranica allo scopo di evitare un ulteriore danno cerebrale determinato dalla compressione delle cellule nervose. Ma le condizioni disperate del piccolo lasciavano già presagire il peggio e in ogni caso i danni al sistema nervoso sarebbero stati irreparabili.
Il corpicino sarà ora sottoposto ad autopsia disposta dal magistrato che sta conducendo le indagini dopo che la Procura della Repubblica aveva aperto un fascicolo, prima per lesioni personali gravissime di origine colposa, ora, inevitabilmente per omicidio colposo.