di Andrea Pellegrino
I lavori dell’Autorità Portuale a Santa Teresa proseguono. Ebbene sì, proprio quelli della Torre T2 che è stata tagliata dal soprintendente Gennaro Miccio dopo la revisione del parere sull’opera Crescent. Tutto vero e soprattutto tutto messo nero su bianco dal presidente Andrea Annunziata in una delibera del 12 ottobre 2016. Qui il tempo pare che si sia fermato prima del nuovo parere della Soprintendenza (tra l’altro impugnato dalla stessa Autorità) che di conseguenza ha portato all’approvazione di un nuovo Pua da parte del Comune di Salerno, che a sua volta ha visto nuovi permessi a costruire nel comparto di Santa Teresa. Ma l’Autorità portuale – Miccio o non Miccio – rivendicherebbe il suo permesso di costruire, ossia quello per la realizzazione della Torre (che avrebbe dovuto ospitare la nuova sede istituzionale) e del parcheggio sotterraneo. E per renderlo valido, sempre l’Autorità Portuale si è rivolta al Genio Civile per riformulare il progetto dopo alcuni inconvenienti tecnici (acqua, o tecnicamente “presenza della falda in forte pressione”) riscontrati dopo i primi rilievi nel 2013. E sempre l’Authority spende 25mila euro per adeguare il progetto affidandolo ad un apposito studio che dovrà redigere il «progetto esecutivo delle opere di completamento della torre e l’aggiornamento del progetto strutturale esecutivo dell’edificio torre e del parcheggio». Ma al Comune sanno che la Torre non c’è più. Tant’è che nel nuovo Pua (pur al centro di un contenzioso al Tar) in quella zona dovrebbero sorgere aree verdi. Sostanzialmente potrebbe restare il parcheggio. Forse l’unico vero obiettivo dell’Autorità Portuale che collega i due piani sotterranei alla nuova sede. Ma tutto questo sempre all’oscuro degli altri enti interessati che sull’argomento si sarebbero già espressi con tanto di carte. Atti impugnati – con tanto di richiesta di risarcimento del danno – da parte dello stesso Andrea Annunziata. L’opera dell’Autorità Portuale beneficiava di un finanziamento pubblico.