di Andrea Pellegrino Procedono lentamente i lavori a Mariconda. Anzi, in alcuni giorni il cantiere è completamente fermo. Si dice che a pieno regime ci siano solo due operai che proseguono l’intervento previsto dall’amministrazione comunale. Ma capita anche che per giorni e giorni i lavori siano completamente fermi. Così oltre il danno la beffa per residenti e commercianti del popoloso quartiere che da anni soffre dell’abbandono e del completo disinteresse da parte delle istituzioni. Eccezion fatta per i costruttori che, a quanto pare, nella zona si stanno dando da fare sui terreni su cui sorgeranno villette a schiera – laddove un tempo c’era un vecchio rudere – sulla via del piano casa. E proprio su uno di quei terreni originariamente sarebbe dovuta nascere una nuova strada per liberare l’ingresso e l’uscita – all’altezza della rotatoria di Parco Arbostella – del quartiere Mariconda. Ma lo stop del proprietario avrebbe fatto naufragare il progetto. Così al posto della strada nasceranno le villette. «La situazione è seria – spiega Flavio Boccia, coordinatore regionale del Msi, nonché da tempo impegnato nel campo delle associazioni commerciali – ho fatto un sopralluogo sul posto e mi sono accorto delle criticità della zona. A partire dai lavori che sono sostanzialmente fermi, fino alle problematiche legate al torrente Mariconda». In verità i lavori riguardano la realizzazione del nuovo letto del torrente, protagonista di una esondazione nel 1996. Da allora gli allagamenti sono costanti quando piove ma ci sarebbe un problema in più. «Il torrente è altamente inquinato – dice ancora Boccia – non fosse altro per l’odore che si avverte nella zona. Questo anche per i numeri scarichi non certificati che trovano sbocco nel fiume». I residenti parlano anche di “deviazioni” che il torrente ha subito nel corso degli anni. Ma a preoccupare sarebbero gli scarichi di utenze domestiche, e non, completamente abusivi. «Da quel che vedo, e si vede dalle foto, il nuovo letto del fiume non dovrebbe risolvere il problema – dice ancora Boccia – perché dove ora passa l’acqua resterebbero gli scarichi a cielo aperto». Quanto alla nuova colata di cemento, residenti e cittadini sono pronti a chiedere spiegazioni a quanti hanno autorizzato le costruzioni in virtù del “piano casa” che permette, nel caso di abbattimento e ricostruzione, di un aumento di volumetria del 20 per cento. «Ma lì – conclude Boccia – c’era un rudere. Oggi stanno costruendo ville».
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