Maria Cenname una romantica Hanna Glawari - Le Cronache
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Maria Cenname una romantica Hanna Glawari

Maria Cenname una romantica Hanna Glawari

Abbiamo incontrato il soprano che conclusi i matinée esordirà questa sera alle ore 21, nel primo spettacolo serale al Teatro Verdi, al fianco di Salvatore Minopoli

Di Luca Gaeta

Ed è giunto il momento degli spettacoli serali per i giovani de’ La Vedova Allegra importante produzione formativa voluta da Daniel Oren, e affidata al Conservatorio G.Martucci, al Liceo Alfano I e al Liceo Artistico “Sabatini-Menna”. L’assieme si fa sul palcoscenico e dopo i due matinèe per le scuole è giunto il momento per i numerosi interpreti di affrontare il pubblico e la critica, abituata a frequentare i diversi spettacoli che propone il Verdi e non solo. Abbiamo incontrato Maria Cenname, il soprano che darà voce alla protagonista, la Vedova, Hanna Glawari, questa sera, alle ore 21, sul palcoscenico del massimo cittadino, al fianco del tenore Salvatore Minopoli.

L.G. Come è nata la passione per la lirica e come ti sei approcciata al mondo del canto?

M.C. La passione per la lirica è nata ascoltando una registrazione della Callas, in cui interpretava “si, mi chiamano Mimì” da La Bohème di Giacomo Puccini. Da lì il desiderio di addentrarmi e conoscere questo mondo, dove ogni nuovo ascolto riusciva a suscitare in me un interesse tale da farmi scaturire il desiderio di voler studiare canto. Nel frattempo, come avviene spesso, frequentavo la corale della mia parrocchia, dove ho cominciato a muovere i primi passi come cantate. In seguito, ho conosciuto il Maestro Filippo Morace, entrando a far parte della sua classe presso il Conservatorio Martucci di Salerno. Dove attualmente sto completando il Biennio specialistico in Canto.

L.G. Cosa ha rappresentato per te la possibilità di poter debuttare il ruolo di Hanna Glawari?

 M.C. Ho accolto con grande emozione e gioia la notizia di poter sostenere l’audizione per questa produzione da La Vedova Allegra in collaborazione con il Teatro Verdi di Salerno. Infatti, ci tengo particolarmente a ringraziare in primis il Maestro Oren, che ci ha ascoltati attentamente durante le diverse audizioni, il Maestro Antonio Marzullo e il Direttore del Conservatorio, il Maestro Imma Battista, per questa opportunità che ci hanno dato. Poter debuttare e quindi essere stata scelta ad interpretare il ruolo di Hanna Glawari, ha rappresentato un’opportunità di crescita, con la possibilità di potermi esibire con l’orchestra, in un teatro di grande tradizione lirica.

L.G. Che tipo di lavoro vocale e scenico hai affrontato per interpretare il tuo personaggio e quali sono le sue caratteristiche a tuo parere?

M.C. La Vedova allegra è uno fra i titoli più celebri di questo genere musicale. Le sue difficoltà sono molteplici, dal canto, alla recitazione, ai dialoghi. Ho studiato il ruolo con il mio insegnate e con il Maestro Ernesto Pulignano, poi la regia con Ermeneziano Lambiase, che ci ha guidati sia scenicamente, che nella caratterizzazione dei diversi personaggi, per poi affrontare il lavoro con l’orchestra con il Maestro Samale.A mio parere il personaggio di Anna è caratterizzato dal suo essere romantico. Anche il suo essere frizzante, è sempre permeato di sentimento vero, verso Danilo, verso il suo paese e le sue origini.

L.G. Quali saranno i tuoi prossimi impegni?

M.C. Questa produzione de La Vedova allegra, ha fatto sì che si attivassero una serie di progetti, che mi vedranno partecipe e protagonista. Per il momento mi mantengo sul vago, ma non appena questi appuntamenti saranno confermati sarà mio piacere poterli raccontare al giornale Le Cronache, che ringrazio per l’opportunità di questa intervista.