di Luca Capacchione
Nessuno avrebbe immaginato un inizio di estate letteralmente nero sul litorale battipagliese. L’acqua del mare ha assunto colori impensabili e odori nauseabondi. Il tutto frutto di lavori di manutenzione sui canali che sfociano nel Tirreno che bagna la Piana del Sele. Il periodo forse è sbagliato e il risultato sono le proteste degli operatori balneari e dei loro clienti. Terra, fango e i rimasugli di pulizia stanno arrivando in mare proprio all’inizio della stagione estiva, caratterizzata – dopo due anni di pandemia – da un notevole afflusso di turisti presso le coste di Battipaglia e non solo. Nessuno di questi, però, si aspettava di trovare una situazione che definire “nera” sarebbe un eufemismo. Da alcuni giorni, infatti, sono in corso i lavori all’idrovora nel territorio della città capofila della Piana del Sele che rendono praticamente impossibile la balneazione e costringono i gestori degli impianti a rimediare con accessi gratuiti in piscine – ove disponibile – o ad offrire il solo servizio ombrellone con la magra consolazione di una doccia fredda. Entrare in acqua risulta essere un pericolo per la salute, potendo comportare fastidi a livello dermatologico. L’Arpac è stata subito informata del problema, nonostante i rilievi di una settimana fa avevano dato esito positivo. Le ultime analisi del 15 giugno 2022 hanno sancito, infatti, che per il lido Spineta le acque sono classificate buone, per la località lido Lago e Tenuta Spineta eccellenti. Diversamente per Spineta Nuova che da 200 mt sud foce Tusciano a 200 mt nord via Spineta – le acque non sono balneabili (dati Arpac al 15.6.2022); gli Enterococchi intestinali ed Escherichia superano i parametri di legge. Quest’anno, dunque. si profilava e continua a sperarsi, secondo le analisi dell’Arpac, in una stagione balneare dalle buone prospettive per i bagnanti e per gli operatori del settore. Un tema questo della balneabilità delle acque che negli ultimi anni in città è stato occasione di grosse polemiche politiche soprattutto sulla valutazione della gestione dei depuratori, con in prima linea la Sindaca Cecilia Francese, che sui suoi profili social ha sempre difeso la salubrità e la qualità delle acque cittadine. A inizio mese le prime proteste, seguite dalla lettera di diffida di Andrea Volpe. Il consigliere regionale del Partito Socialista Italiano aveva scritto all’Arpac per indagare. Più veloci sono stati i bagnanti che hanno fornito le foto di quanto avvenuto: il colore dell’acqua è tra il nero e il marrone e nei giorni migliori diventa verde. A tuffarsi in acqua, molto lontano dall’idrovora, sono i bambini, tra gli sguardi preoccupati dei genitori. L’incubo alghe che funestò l’estate 2019 è nulla rispetto a quello che sta accadendo ora tra Campolongo (Eboli) e zona Lago (a Battipaglia). Vito Busillo, presidente del Consorzio, ha risposto ai quesiti dei bagnanti: “Si tratta di lavori urgenti e già programmati. Con la pulizia dei canali le acque saranno più cristalline”. Secondo gli operatori locali complici del cattivo odore sono anche gli scarichi abusivi degli allevamenti bufalini presenti in zona, altro problema discusso e portato all’attenzione delle autorità negli ultimi anni. Al momento negli ospedali di Eboli e di Battipaglia non si registrano problemi oculistici o dermatologici, ma siamo solo all’inizio dell’estate. Il rischio però è notevole e i tanti frequentatori del litorale che corre tra le due città sono tanti. I lavori continuano, con la speranza dei proprietari delle concessioni balneari di poter riavere nelle prossime settimane il mare che si aspettano: pulito e sicuro.