Mamme straordinarie che sopravvivono al dolore per la perdita dei loro figli. Le storie - Le Cronache
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Mamme straordinarie che sopravvivono al dolore per la perdita dei loro figli. Le storie

Mamme straordinarie che sopravvivono al dolore per la perdita dei loro figli. Le storie

Mamme che lottano per la vita, mamme che sopravvivono al dolore della perdita di un figlio, figlie che si rialzano dopo la perdita della loro mamma, sole in un letto di ospedale perché colpite da covid. Sono le donne che, sabato sera, nella chiesa di San Pietro in Camerellis hanno ricevuto il Premio del Sorriso, iniziativa portata avanti dalla vice sindaca del Comune di Salerno Paky Memoli unitamente alla sua famiglia, nel ricordo della loro mamma Carmela. Tra le donne premiate Sabina Cicchetti che solo un mese fa ha provato il dolore più forte che una mamma possa provare, la perdita della figlia Lulù: «La mia bambina mi ha insegnato tanto, c’era forse un altro progetto per lei», ha detto mamma Sabina. E tra le donne che sopravvivono alla morte di un figlio c’è anche Rosa Volpe. Emozionata la giornalista televisiva Simona Cataldo che ha perso la mamma a causa del covid: «Sono diventata mamma quando ormai non ci speravo più, sono diventata mamma per la seconda volta quando avevo perso mamma per il covid, credo di doverlo a lei questo miracolo», ha raccontato la Cataldo. Si è mamme, donne speciali, anche quando si riesce a coniugare la vita familiare con quella professionale, come riesce a fare Giovanna Baldi, direttrice dell’Inps di Salerno: «Di fronte a queste storie mi sento piccola, sono donne straordinarie, grandi mamme che hanno saputo lottare con i loro figli e per loro», ha raccontato. Commovente la storia di Milly Marino che ha dovuto rinunciare al grande amore della sua vita ma è andata avanti, sempre con il sorriso sulle labbra per i suoi figli per la loro educazione, per farli diventare adulti, professionisti in carriera: «La vita è così, un giorno ci fa sorridere e l’altro piangere ma è forse con il sorriso che si riesce ad andare avanti ed è quello che auguro a tutti noi, di non smettere mai di sorridere». Mamma, moglie, per anni volontaria: è la storia, invece, di Speranza Spirineo che ha trascorso anni della sua vita ad aiutare il prossimo, gli indifesi, i cosiddetti invisibili della città. Per anni, infatti, è stata volontaria della protezione civile, poi al Carcere di Salerno e, oggi, ha strappato una promessa alla dottoressa Memoli: avviare un nuovo progetto all’interno del carcere di Fuorni dopo la recente esperienza che ha visto protagonista giovani parrucchiere che, in occasione della Festa delle Donne, si sono dedicate alle detenute tra trucco e parrucco. «È stata una esperienza che merita di essere condivisa con altre volontarie, non possiamo lasciare soli i detenuti perchè hanno bisogno del nostro aiuto anche per un futuro reinserimento sociale – ha raccontato Speranza – Mi auguro che possa esserci presto un nuovo progetto che possa coinvolgerci per mettere a disposizione degli ultimi il nostro tempo libero». Mamme e donne che lottano, che non si arrendono alla malattia, che vivono nonostante tutto e portano avanti la loro famiglia senza mai trascurare i figli, proprio come fa Francesca Innelli: «Non mi sono arresa, non lo farò e, anzi, continuerò ad accogliere i miei pazienti con un sorriso. Mi troveranno sempre pronta ad ascoltarli, i miei pazienti quando varcheranno la soglia del mio ambulatorio mi troveranno lì perchè, nonostante tutto, sono grata alla vita», ha raccontato la dottoressa, in servizio presso l’Asl di Salerno.