Aldo Primicerio
bagliando s’impara, recita un nostro vecchio proverbio. Eppure la compagine politica che ci governa sbaglia ma non sa imparare. Tra loro qualcuno che, forse, ha studiato, lo sentiamo citare Aristotele in quel suo “Le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori, e non esistono..”. E pensano di salvarsi. Ma, domanda: chi e dove sbaglia? Cominciamo dal ministro Nordio.
Magistrati. Diciotti, abuso d’ufficio, intercettazioni, separazione carriere, caccia ai latitanti
Un rosario di errori. Partendo dal 16 agosto 2018, ricordate?, dalla nave Diciotti con a bordo 177 migranti: E’ autorizzata ad attraccare a Catania, ma costretta, dall’allora ministro degli Interni Salvini, a tenere confinati a bordo i migranti per 9 giorni. Ed è nota la sentenza con cui la Cassazione ha accolto il ricorso dei profughi stabilendo il loro diritto ad essere risarciti. E poi l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, ritenuta incostituzionale dalla Cassazione per violazione di vincoli internazionali e dell’art. 7 contro la corruzione (“Ciascuno stato si adopera, conformemente ai principi fondamentali del proprio diritto interno, al fine di adottare, mantenere e rafforzare i sistemi che favoriscono la trasparenza e prevengono i conflitti di interesse”). E qui, prima o poi, l’Alta Corte dovrà dire la sua. A seguire, le intercettazioni. Non si è voluto ascoltare gli esperti, riflettere che gli ascolti devono avere, sì, una durata, ma devono restare prorogabili senza limiti di tempo. Finché permangono i requisiti e finché non si pervenga a risultati interessanti dal punto di vista probatorio. Si ha l’impressione che quello del governo Meloni è un atto politico orientato a indebolire le capacità dello Stato di contrastare con efficacia la criminalità. Poi la separazione delle carriere. Dove più volte abbiamo ripetuto che ai magistrati non interessa un fico secco, perché solo 5 su 100 di loro la richiedono, e non per cambiare funzione (la carriera resta sempre unica), ma solo per cambiar sede. Infine la caccia ai latitanti. Anche qui i famosi 45 giorni, e poi scappino e si nascondano pure latitanti e fuggiaschi. Nordio ha dato loro i 45 giorni come alle domestiche e alle badanti.
Pandemie. Da Meloni e Schillaci prese le distanze dell’Italia dall’OMS e dal mondo intero, non votando il Piano Pandemico Globale
Ma chi gliel’ha detto alla Presidente ed al ministro che noi italiani siamo d’accordo con loro? Si sono accorti che ad astenersi sono solo in 11 nel mondo, e che l’Italia si schiera al fianco dei tiranni Trump, Putin, Netanyahu e Khamenei? Un errore clamoroso, perché tutto politico. E sempre in nome di quella sovranità monarchica ed autarchica che ormai contraddistingue questa maggioranza di destra che trumpeggia e spesso putineggia anche. Una decisione che conferma la sua incapacità di imparare, di prendere lezione dalle tremende esperienze del Covid 19. Dove le lezioni sono 3 secondo l’Oms e Nature: la rapidità di mutazione del virus, l’importanza del sequenziamento genomico, e le sfide nella comunicazione scientifica. Cioè proprio quell’interscambio di notizie, dati ed esperienze che solo un piano mondiale può garantire e che il governo Meloni ha ignorato. Di fatto la pandemia ha innescato una crisi del SSN che ha reso sempre più difficile il “volo del calabrone”, un’immagine molto efficace cui si è fatto ricorso in un famoso libro. Una similitudine, se si può dire, drammaticamente divertente, per definire la capacità di funzionare del SSN contro ogni previsione: proprio come il calabrone che, date le sue caratteristiche – corpo grosso e ali piccole – non dovrebbe essere in grado di volare, ma lo fa. Con quale conclusione? Che un’eventuale nuova pandemia troverebbe un SSN più debole di quello di inizio 2020. Secondo il parere di molti gioca un ruolo decisivo la scelta politica, ma con ampie complicità esterne, di rimuovere la “questione ospedaliera” e cioè di non affrontare la frammentazione delle reti ospedaliere pubbliche e la natura autonoma e concorrenziale di quelle private non convenzionate. Ed infine va ricordata quella specie di mutazione antropologica che hanno subito (o cercato?) i medici, sempre meno orientati alle specialità a maggiore valenza sociale e al lavoro nel pubblico, e sempre più orientati invece alle discipline a forte valenza libero-professionale.
Animali. Il Ddl sulla riforma della caccia scritto dal cacciatore incallito Lollobrigida
E qui, seppur da cittadino minuscolo, devo rivolgermi direttamente alla signora Giorgia, con un messaggio che le ho inviato su X e su Linkedin, una mia riflessione tra l’appello, la preghiera, e l’avvertimento.
“Gentile Presidente, lei sostiene che l’Italia c’è e che guida il cambiamento. Intanto, lei sta per portare in CDM il Ddl sulla riforma della caccia redatto dal suo ministro Lollobrigida, che per di più ha un conflitto d’interessi perché incallito cacciatore, e di una famiglia di incalliti cacciatori. Lui il Ddl l’ha esaltato in Caccia Village, un meeting di cacciatori, addirittura prima di consegnarlo al Consiglio dei Ministri. Una vergogna. Come cittadino italiano, e come persona che ama gli animali come gli umani, mi sento umiliato ed offeso. Ne ho letto i passaggi. E’ un Ddl intriso d’odio contro gli animali, disgustoso, stomachevole, un vero golpe contro il nostro ambiente. Se diventasse legge sarebbe contro la Costituzione, contro la natura, contro gli animali, ma anche contro noi cittadini, perché avremmo diritto ad essere indennizzati dai cacciatori che annientano e si appropriano di beni che costituzionalmente sono inalienabili perché appartengono a tutti. In sintesi, elenco alcune modifiche aberranti del Ddl: Estendere enormemente le aree cacciabili, Obbligare le Regioni a ridurre le aree protette se ritenute eccessive, Riaprire la cattura dei richiami vivi ed elevarne il numero delle specie da 7 a 47, Estendere la caccia nelle aree demaniali come spiagge zone dunali foreste praterie con gravi rischi per tutti, Consentire la caccia anche di notte, Riconoscere la licenza di caccia agli stranieri anche senza formazione,Estendere i periodi caccia anche in quelli di procreazione e nidificazione, Consentire la caccia ben oltre il tramonto, Consentirla anche sui terreni innevati per seguire le tracce degli animali, Estendere l’uccisione degli animali anche a guardie giurate di banche e supermercati, Prevedere una multa salata di 900 euro per chi protesta contro le uccisioni di animali durante le attività di controllo. Lei nel Ddl aveva persino aggiuntoi l’apertura di allevamenti di cani e gatti per la vivisezione. Poi si è accorta di questo abominio ed ha tolto l’emendamento. Ma l’intenzione c’era. Nel suo Ddl Leggo solo i verbi estendere e consentire. E’ davvero questo il suo cambiamento? In questo vi definite conservatori? I conservatori conservano, non distruggono. Usi la sua intelligenza per rivedere profondamente il Ddl o, meglio ancora, per chiuderlo in un cassetto perché non può essere revisionato. E per revocare la delega della caccia a chi si porta dietro ed ostenta un clamoroso conflitto d’interessi. E faccia attenzione, gentile Presidente. La sua ascesa continua di FdI nella scala dei consensi, ad es. quelli misurati dalla agenzia Swg, da due mesi si è arrestata e, con Lega e Forza Italia, comincia ad arretrare. Lei si agita, viaggia senza sosta, incontra ed abbraccia presidenti, sovrani e sceicchi. Si legga piuttosto l’ultimo rapporto Istat sull’Italia fragile, che resta debole e incerta, e che è indietro su salari, produttività, ed ora anche sulla sanità. La politica non si costruisce sui baci e sui boccoli biondi che ondeggiano e si agitano, o sulla voce che lei ama alzare in Camera e Senato. La politica si realizza sui fatti, sui risultati, sull’equità, e sulle azioni condivise dai cittadini. Che lei sta ignorando ed ingannando”.





