di Erika Noschese
E’ uno dei nomi più corteggiati dall’Udc. Il docente universitario Marco Capece potrebbe scendere in campo, al prossimo consiglio comunale ma, al momento nulla è ancora certo. Le proposte sono arrivate – e sono insistenti – ma il professore sta valutando ogni minima possibilità. Professore associato, Capece ha la cattedra di diritto del Lavoro presso l’Università degli Studi di Salerno, avvocato del lavoro, vede – nella Salerno del futuro – una città a misura di giovane, non più costretto a lasciare i suoi affetti alla ricerca di un futuro migliore. Professore Capece, mancano ormai poco meno di sei mesi al voto. Tra partiti e civiche si vive una fase di forte caos, come valuta invece il lavoro dell’amministrazione comunale? “Complessivamente, sindaco e amministrazione credo si siano mossi bene, considerando la situazione non facile che caratterizza non solo la nostra città ma la nostra regione e, più in generale, tutto il contesto. Sappiamo che le amministrazioni delle città non è tra i banchi di prova più semplici; credo che l’amministrazione abbia risposto bene, su tante cose si può migliorare, almeno sotto il profilo dei servizi al cittadini e in relazione a criticità importanti in determinati ambiti. C’è attesa per un miglioramento della qualità dei servizi ma, complessivamente, credo che l’amministrazione si sia mossa bene ed è sotto gli occhi di tutti, con continui cambiamenti. Non ho una posizione critica ma certamente tutto si può migliorare”. Si prova ad uscire da una fase delicata, a causa di una pandemia che ha messo in ginocchio molti settori… “Questa è una specificità dei tempi attuali che stiamo ancora vivendo, una coda non proprio trascurabile di questo periodo molto particolare ed è chiaro che le difficoltà sono state specifiche per tutte le amministrazioni legate al confronto con problematiche legate alla pandemia. Sul nostro territorio, ci sono delle criticità che sono endemiche in qualche modo, soprattutto in ambito economico e legato alle attività produttive, soprattutto industriali ma anche in generale ed è chiaro che le iniziative economiche hanno sempre fatto fatica ad attecchire in modo più stabile e, di conseguenza, in un contesto caratterizzato da piccole e medie imprese, la pandemia è stata devastante perché ancora viviamo delle limitazioni. Questo è un periodo unico nella storia e laddove ci sono problematiche difficili, le difficoltà ulteriori dettate dalla pandemia hanno un impatto maggiore. Credo che ci siano però i presupposti per riprendere, reagire perché, fortunatamente, avremo un rimbalzo importante per quanto riguarda proprio l’economia perché c’è ottima predisposizione ad una ripresa. Anche le attività che caratterizzano il nostro territorio, e mi riferisco al terziario, dovrebbero avere una possibilità ma questa e la prossima amministrazione dovranno fare la loro parte per aiutare e sostenere la ripresa”. L’Udc chiede a gran voce la sua candidatura. Ha già sciolto le riserve? “E’ stata proposta la mia candidatura da parte di alcuni amici che ringrazio per la stima e la fiducia. Sto valutando i termini di quello che potrebbe essere un impegno a sostegno di una coalizione che, evidentemente, è in continuità con quella uscente. Sto valutando, mi hanno dato da pensare gli amici che mi hanno chiesto di impegnarmi e contribuire perché, ad avviso di qualcuno, potrebbe esserci qualcosa di positivo che potrei fare; sto valutando con molta attenzione perché è chiaro che non mi dispiacerebbe un impegno per la mia città ma bisogna valutare anche i termini dell’impegno, la compatibilità con le cose che ognuno di noi normalmente fa. Sono abituato a pensare di fare le cose senza limitarmi alla forma ma mettendoci la faccia. Sto valutando la possibile compatibilità per un impegno concreto e sono in corso una serie di valutazioni”. Qual è la sua idea di città? Come immagina la Salerno del futuro? “L’idea che molti giovani siano rassegnati a doversi allontanare dalla propria città mi dispiace. Alle volte, è una scelta fatta per migliorare, avere opportunità più importanti ma è una scelta sempre dolorosa e lo è ancora di più quando è una scelta necessaria per vivere. Io immagino e spero che in prospettiva la città possa essere inserita in un contesto, non isolato dal resto che ci circonda; abbiamo una serie di pre condizioni favorevoli che ci permettono di avere un ruolo anche a livello nazionale e non soltanto locale. Io mi auguro che, su alcuni aspetti, ci siano condizioni per creare altre realtà imprenditoriali come quelle attuali che hanno dimostrato di saper guardare in prospettiva; ci sono realtà salernitane che hanno un respiro nazionale e internazionale. Se si vuole si può, puntare sull’economia non autoreferenziale, pronta a specchiarsi e vivere di rendita di posizione ma che si metta in gioco, guardando oltre. Spero in un’amministrazione che privilegi le aspettative di queste realtà, dando un dinamismo diverso al mondo del lavoro; mettere i giovani nelle condizioni di scegliere quale potrebbe essere la loro alternativa senza dover per forza preferire un altro posto, lontano dai loro affetti. Le esperienze si devono fare ma poi, per tutti, deve esserci la possibilità di scegliere ma se sono costretto ad andarmene viene a mancare la scelta. Con un po’ di spirito di amore per il rischio che anche un’amministrazione deve avere si deve puntare sui giovani, incoraggiarli”.