Claudio Lotito ha il volto della felicità. Accompagnato dai suoi affetti più cari, sua moglie e suo figlio Enrico, il patron è forse per la prima volta da quando è a Salerno soddisfatto della sua esperienza alla Salernitana. Merito della vittoria pesantissima ottenuta ieri dalla sua squadra, ma anche della risposta della tifoseria granata: “E’ stata una bella partita –ha esordito Lotito- combattuta e con grande qualità di gioco. Ha garantito un ottimo spettacolo ai nostri tifosi, accorsi numerosi anche oggi. La Juve Stabia è una squadra forte, nel primo tempo ci ha messo in difficoltà sfiorando un paio di volte il raddoppio. Nella ripresa –ha continuato il patron- siamo scesi in campo con un atteggiamento diverso e siamo riusciti a portare a casa la vittoria. Nel primo tempo siamo stati troppo leziosi, poco cinici mentre nel secondo tempo siamo stati più determinati e volitivi. Ci sono tutte le condizioni affinché questa squadra prosegua il suo percorso. C’è stata qualità caratteriale ma anche molta testa. Cuore e testa, insomma una squadra matura”. La Salernitana ha intrapreso, con questi tre punti, la prima mini fuga stagionale. Guai però a parlarne a Lotito: “Il campionato è ancora lungo e difficile, dobbiamo restare coi piedi per terra, umili e con lo spirito di sacrificio mostrati finora. Avere un pubblico –ha aggiunto Lotito- che sostiene la squadra con questa costanza e con quell’atteggiamento che ha dato grandi risposte psicologiche alla squadra è stato fondamentale. Spero che il pubblico capisca il proprio ruolo di dodicesimo uomo in campo. Non facciamo però voli pindarici”. La squadra è prima, viene da sei vittorie di fila, ma si parla del possibile arrivo di altri calciatori (Aronica su tutti) per rinforzare ulteriormente il gruppo: “Non facciamo quello che dicono ma facciamo quello che serve. Questa squadra –ha spiegato Lotito- è già competitiva così com’è. Se siamo primi in classifica è perché anche nelle sostituzioni abbiamo ricambi di categoria superiore, l’ha dimostrato oggi Gabionetta. Al di là di tutto, spero che resti questa coesione e questo spirito, dove anche chi non gioca contribuisce alla vittoria”. Non c’è Mezzaroma, suo cognato e socio, ma sua moglie Cristina e suo figlio Enrico: “Avete visto –ha scherzato il patron- al posto di mio cognato me so’ portato mio figlio. E’ stata una partita importante, anche perché erano presenti mia moglie e mio figlio i quali hanno vissuto una bella esperienza coronata dalla vittoria”. Poi Lotito lancia una stilettata anche al Comune: “Avete visto il manto erboso dell’Arechi, che tavolo da biliardo nonostante la pioggia? Questo è grazie alla Salernitana. Per anni è stato un campo di patate, oggi è un campo perfetto che facilita le qualità della nostra squadra. Come sempre la nostra società mantiene gli impegni presi”. Ed un impegno molto lodevole la società l’ha preso con l’associazione Onlus Il Villaggio di Esteban: “Stiamo allestendo una crescita di questa società con un’organizzazione seria aprendo una scuola calcio e dando la possibilità ai diversamente abili di allenarsi al Volpe tramite l’accordo con il Villaggio di Esteban. Non dobbiamo mai dimenticare –ha concluso Lotito- l’azione sociale che una squadra di calcio deve svolgere sul territorio”.
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La Salernitana balla il samba, batte le vespe e va in fuga
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