LIPU, conservazione della natura e tutela della biodiversità - Le Cronache
Attualità

LIPU, conservazione della natura e tutela della biodiversità

LIPU, conservazione della natura e tutela della biodiversità

di Jacopo Tafuri
La LIPU, Lega Italiana Protezioni Uccelli, è una associazione ambientalista che nasce nel 1965 e, da allora, si occupa della conservazione della natura, la tutela della biodiversità e della promozione della cultura ecologica.
Nel tempo, la comunità di soci, volontari, operatori, educatori, tecnici riesce a creare, sul territorio dello “Stivale”, quasi cento sezioni, gestisce trenta Oasi e Riserve, crea numerosi Centri di Recupero e Primo Soccorso dove, ogni anno, vengono accolti e curati migliaia di animali selvatici.
La ONLUS diffonde l’educazione ambientale, si batte contro la caccia ed il bracconaggio, si occupa di programmi di conservazione delle specie in pericolo, promuove la cultura ecologica, effettua vigilanza ambientale, svolge attività comunicativa attraverso “ALI” ed “ALI junior”, riviste dell’associazione.
Gennario Manzo, delegato Lipu Salerno, sollecita, quanti amano la natura, ad unirsi ai volontari dell’associazione al fine di sostenere ed incrementare le iniziative a Salerno e provincia.
Gestite decine di Oasi e Riserve, è possibile visitarle e, nel caso, chi avesse interesse come può sapere se, nella sua regione e/o provincia, esistono queste aree protette e come programmare una giornata sul campo?
“Chi ha interesse, al fine di sapere se nella sua regione e/o provincia esiste un’area protetta da visitare, può saperlo collegandosi alla pagina web dell’associazione www.lipu.it , una volta avuto accesso si entra in “Le Oasi e i Centri” dove si può approfondire la ricerca in base alla Regione ed alla provincia di interesse, si viene informati sul nominativo del responsabile a cui rivolgersi e vengono forniti email e telefono per procedere a contattare il personale per fissare un appuntamento e/o avere delucidazioni”
La missione della LIPU è la salvaguardia degli uccelli selvatici tutelando i luoghi di riproduzione e di nidificazione, le aree di transito e sosta e gli habitat dove gli uccelli trovano nutrimento, il recupero di avifauna in difficoltà. Qual è la situazione attuale in Italia?
“Negli anni tanto è stato fatto, ci sono sicuramente stati passi avanti, è indubbio che, in special modo le nuove generazioni, hanno acquisito e continuano ad acquisire una sempre maggiore sensibilità per l’ambiente, una maggiore consapevolezza delle problematiche dell’habitat della nostra fauna, della situazione idrogeologica, sono state istituite Aree Protette Oasi e Riserve, aperti Centri di Recupero e Soccorso, e tanto altro.
Purtroppo, però, tanto c’è ancora da fare, e la nostra associazione, conscia delle difficoltà e delle problematiche ha evidenziato, come sempre, carenze e proposto soluzioni e, in questo spirito, ha prodotto un decalogo, per il Governo ed il Parlamento, in cui si elencano una serie di importanti punti da affrontare, tanto per citarne alcuni: l’aumento delle aree protette, la transizione agro ecologica, una legge sul consumo del suolo, la regolamentazione del lobbying ecc.”.
Voi avete progetti di educazione ambientale, riscontrate l’interesse per tali progetti nelle scuole?
“Si riscontriamo interesse, anche perché la LIPU sviluppa le attività educative lavorando insieme agli studenti affinchè, questi, non siano spettatori passivi ma siano stimolati affinchè sviluppino un pensiero critico. Qui in Campania organizziamo gite presso l’Oasi Zone Umide di Benevento e presso la Riserva Naturale di Soglitelle a Castelvolturno, dove abbiamo vasche sequestrate alla camorra, che le fittava ai cacciatori i quali le utilizzavano come zona di appostamento per cacciare la fauna migrante. Oltre alle gite organizziamo mostre, eventi, monitoraggi”.
Sono stati fatti, in ogni regione d’Italia, importanti monitoraggi degli uccelli delle zone agricole attraverso l’indicatore Farmland Bird Index, rispetto alle nostre aree agricole, a quali conclusioni si è arrivati in Campania?
“Questi monitoraggi, relativamente alla Regione Campania, si riferiscono al periodo 2000 – 2020 ed a ventotto specie tipiche degli ambienti agricoli regionali; la risposta al quesito dovrebbe essere ben approfondita ed articolata, in quanto non facile da spiegare a chi non è “del mestiere” per cui, non potendo entrare nel particolare, e per dare a grandi linee la situazione, possiamo affermare che, come riportato nello studio “circa la metà delle specie per cui è stato possibile ottenere andamenti definiti dell’indice di popolazione risultava in declino, mentre le specie in incremento erano sei” al momento del monitoraggio”.