L'infaticabile impegno di Geremia Paraggio per l'informazione - Le Cronache
Attualità

L’infaticabile impegno di Geremia Paraggio per l’informazione

L’infaticabile impegno di Geremia Paraggio per l’informazione

di Oreste Mottola
S. Ambrogio lo ha seguito da Milano a Montecorvino Rovella. Geremia Paraggio, 91 anni, vero poligrafo di professione (maestro elementare, musicista, pittore e scultore) , nato in Lucania è presto a Milano, dal 1956 al 1978, per il suo lavoro di insegnante elementare. al 1956 al 1978 è vissuto a Milano dove è entrato in contatto con vita artistica della metropoli e la redazione del quotidiano “La Notte”, direttore Nino Nutrizio, dove impara quei rudimenti di giornalismo che poi distribuirà a tanti giovani al suo rientro nel suo su. E’ originario di Montecorvino Rovella ma il padre, vterinario, fascista della prima ora, trova il modo di rompere con il regime e si fa spedire in un confino di fatto – come Levi – nella profonda Lucania. Nel 1932 Geremia Paraggio nasce a Possidente, allora piccola frazione di Muro Lucano. Da allora la Lucania, la Piana del Sele e Milano, sono il cuore del suo impegno. In ogni attività svolta l’impegno di Geremia Paraggio è al massimo. E’ un pedagogista valente e prova ne è il libro “Tempo pieno. Tecniche per l’insegnamento delle attività espressive” , uscito nel 1974 e scritto in collaborazione con Mary Verga. Al suo ritorno nelle terre salernitane sceglie il giornalismo di “Agire”, il settimanale diocesano, allora diretto da don Angelo Visconti, culla di tanti esordi professionali nel mondo dell’informazione. Non basta a Geremia Paraggio ed eccolo allora al quotidiano “Il Giornale di Napoli” dove scopre il lavoro di desk e internet e presso casa sua si digitalizzano gran parte dei testi. Lui non soffre per lo stare un po’ dietre le quinte si “sfoga” animando gran parte della stampa locale “ad alto tasso culturale”. Il Saggio, La Collina degli ulivi, saranno prese sotto la sua tutela ed accompagnate e fatte vivere. Poi recupera la sua antica amicizia con Fulvio Caporale, altro professore poeta musicista, e danno vita ad un complesso musicale. Tante le sue pubblicazioni. Sono diverse quelle al suo attivo: Sant’Ambrogio a Montecorvino (1984), La tavola della Madonna del Rosario di Sant’Eustachio (1986), Antichi luoghi di culto: chiese, chiesine, conventi e cappelle del salernitano (1994), Ai piedi dell’altare (1997, in coll. con Bruna Pallante), La Grotta di San Michele e dintorni (1992), I racconti della terra (2000, narrativa), Il culto di San Vito da Eboli all’Europa (2001), San Vito al Sele (2002, in coll. con Peppe Barra) e Il nido della poiana (2004). Citavamo S. Ambrogio, al suo ritorno a Montecorvino non vi scopre un’antica chiesa dedicata proprio al santo meneghino che è ormai nascosta da sterpaglie nella campagna? “S.Ambruoso” nel dialetto locale. Mobilita titolati accademici, archeologi e docenti universitari, e mette su un team, coinvolgendo anche l’università di Birmingham, ed esce fuori che veramente lì c’è la più antica chiesa dedicata a S. Ambrogio d’Italia, roba databile al IX secolo. Ministero della cultura e Soprintendenza finanziano una campagna di scavo per far riemergere l’abside. E’ lui, Geremia, a guidare questa battaglia. Ora, a 91 anni ben portati, l’unico impegno fisso, da grafico provetto, che mantiene è l’impaginazione della rivista di Eboli “Il Saggio”, diretta da Giuseppe Barra. Segue tutti coloro che lui ha visto iniziare ad approcciarsi al mondo dell’informazione e, quando scrivono qualcosa di significativo, la prima telefonata di plauso ed incoraggiamento è la sua.