di Pina Ferro
La realizzazione dell’impianto fotovoltaico in località Monte di Eboli, su un terreno di proprietà del Comune di Salerno, ha fatto sorgere il pericolo di un’inondazione a causa dell’esondazione di alcuni canali. Con quest’accusa sono a processo, ieri la prima udienza, Paolo Lugiato, amministratore unico della società Rtr Monteboli spa, Ciro Villani, amministratore unico della società Agribuccoli srl di Battipaglia, Paola Guerritore e Marino Pezzullo, difesi da Francesco Saverio D’Ambrosio, in qualità di proprietari dei terreni ubicati in località Garezzano dove era stata realizzata una pista da cross. Per Marino Pezzullo non si procede in quanto deceduto. Nel procedimento la parte offesa è rappresentata dal comune di Eboli.
Secondo l’accusa la realizzazione dell’impianto facevano sorgere il pericolo di una inondazione a causa dell’esondazione dei canali, e il conseguente alluvionamento e sversamento dei detriti sulla strada provinciale 29 e sulle proprietà circostanti. La rete di smaltimento delle acque piovane dell’impianto di produzione di energia realizzato su una superficie di 350 mila metri quadrati scaricava un elevato volume d’acqua nel vallone Serra di Mezza. A questo si aggiunge il convogliamento delle acque meteoriche dal suolo verso il vallone Cogne avvenuto a seguito della realizzazione della pista di Cross e al miglioramento fondiario di circa due ettari della società Agribuccoli. Era il 2011 quando alla presenza di Vincenzo De Luca, allora sindaco di Salerno, fu inaugurato, il parco fotovoltaico terzo per grandezza in Italia.
Il parco ha una potenza nominale complessiva di 24 mega watt e una produzione di circa 33 milioni di kilowattora l’anno di energia elettrica. L’impianto fotovoltaico si estende su un terreno di proprietá del Comune di Salerno (era un bene dell’ex orfanotrofio) che nello nel luglio 2011 aggiudicò alla Toto Costruzioni Generali Spa la gara per la progettazione, la costruzione e la gestione per 19 anni del parco. Le risorse per realizzarlo , oltre 100 milioni di euro, sono state tutte a carico della Toto Costruzioni. In cambio dell’uso del suolo, il Comune di Salerno avrebbe dovuto incassare circa tre milioni di euro all’anno.. Nel frattempo, però, il Governo ha ridotto notevolmente i contributi per la vendita all’Enel dell’energia prodotta da fonti rinnovabilo, cosicché il Comune guadagnerá dall’operazione poco meno di un milione di euro all’anno