Liberi e Uguali rinuncia a Bassolino. Nonostante la “rivolta” social delle ultime ore, la sinistra ha sbarrato la strada all’ex governatore della Campania. Un gioco di correnti interne e qualche big da piazzare avrebbero bloccato la nuova discesa in campo di Bassolino, da tempo ormai critico ed in rottura con il Partito democratico. A spuntarla sarebbe stato Giuseppe De Cristofaro che guiderebbe il listino plurinominale al Senato sia a Napoli che a Salerno nord. Parte, invece, la campagna pro Alfieri nel Cilento. Una vera e propria sottoscrizione da sottoporre ai vertici nazionali del Partito democratico per sostenere la candidatura alla Camera dell’ex sindaco di Agropoli. «In queste ore è partita con grande entusiasmo – scrive Luca Cerretani (vicepresidente della Provincia di Salerno) – una petizione per la sottoscrizione di un documento per la candidatura di Franco Alfieri alla Camera dei Deputati per il Collegio Agropoli, Cilento, Vallo di Diano e Alburni da parte di sindaci, amministratori locali e segretari di circolo del partito democratico. Candidare Franco Alfieri significa legittimare una candidatura approvata direttamente dalle comunità che ha amministrato nella sua trentennale esperienza politica, con concretezza e risultati entusiasmanti, tali da acclamare tanto l’operato del sindaco quanto l’umanità della persona». Si addolcisce anche Tommaso Pellegrino che puntava, fino a qualche ora fa, al collegio occupato da Alfieri: «La selezione dei candidati per le prossime elezioni politiche, con la diffusione di notizie prive di ogni fondamento, sta determinando un clima di contrapposizione nel nostro territorio. Mi risulta che l’unica proposta di candidatura del Partito Democratico della provincia di Salerno, per ciò che concerne la nostra zona, sia quella di Franco Alfieri nel collegio della Camera, che ovviamente vede il mio pieno e leale sostegno, come più volte manifestato personalmente al diretto interessato. Sono certo che l’eventuale conferma o una scelta diversa sarà valutata dal Pd nel migliore dei modi e vedrà la piena condivisione di chi ha a cuore le sorti del territorio». Restano da sciogliere i dubbi nel partito di Matteo Renzi, dove ci sarebbe piu’ di qualche riserva per via della vicenda legata alle “fritture di pesce”. Durante un appuntamento con amministratori campani in un albergo di Napoli, infatti, De Luca, in piena campagna referendaria invitò tutti a prendere esempio da Alfieri che offriva fritture di alici ai suoi concittadini per convincerli a votare sì alla riforma Boschi. La procura di Napoli aprì un fascicolo di indagine su una ipotesi di voto di scambio, vicenda conclusa, nel settembre scorso, con un’archiviazione disposta dal giudice per le indagini preliminari. Ma il caso “frittura” ancora crea imbarazzo in giro per l’Italia.
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