“Questo non è un centro commerciale, è un parco, all’interno ci sono anche quindicimila metri di verde, dove giocheranno i bambini e un percorso sul fiume che verrà bonificato, le Pisano davano fastidio già con la presenza delle Cotoniere, in quanto addirittura sporcavano i tessuti, quindi figuriamoci ora”. Gianni Lettieri, imprenditore e candidato sindaco del centrodestra a Napoli, e accompagnato dal governatore della Campania durante l’inaugurazione del tratto stradale a Fratte, che ospiterà la sua nuova impresa, boccia le Pisano: “E’ importante ed essenziale ora la delocalizzazione. Qui ci sarà la riqualificazione di una zona, non solo un centro commerciale, ma un parco e uno spazio di verde pubblico che verrà inagurato già a settembre e quindi mi auguro che le fonderie possano già essere altrove e per questo mi affido all’amministrazione e all’imprenditore”. All’inaugurazione e durante il giro all’interno del cantiere Enzo Napoli, attuale sindaco di Salerno, devia il discorso sulle Pisano prima e poi commenta sviando completamente la domanda: “Intanto rendiamo sempre più verde la nostra città e andiamo avanti in questa direzione”. Intanto dopo la provocazione lanciata dal primo cittadino di Pontecagnano Ernesto Sica durante la giornata di ieri, il Pd risponde: “Demagogia e populismo appartengono ad un sindaco che ha perso tutta la sua credibilità. È legittimo avere anche posizioni differenti ma se voti “no” in consiglio comunale alla delocalizzazione delle fonderie Pisano e poi esprimi posizioni favorevoli all’insediamento vuol dire che o si è pazzi oppure si considera il consiglio comunale il luogo della bugia e delle favole”, ha dichiarato il capogruppo del Pd di Pontecagnano Faiano Giuseppe Lanzara, che continua in un duro attacco: “Per questo il Pd ha chiesto un consiglio comunale monotematico sulla questione urgente delle fonderie, perché a dire che siamo per l’ambiente siamo tutti bravi. È quando bisogna prendere una posizione cogente che Sica sfugge come un coniglio. Anzi, rinnega e sbeffeggia il lavoro che i gruppi consiliari hanno svolto e che ha portato ad un voto unanime (anche lui ha alzato la mano tra uno sbadiglio e l’altro) contro l’opificio. E sono proprio curioso di vedere se i suoi mostreranno un minimo cenno di ribellione, altrimenti che senso ha continuare a discutere? Che senso ha parlare di tavoli tecnici se mancano i presupposti?”. In merito alla questione si è espresso anche il senatore Andrea De Simone, che dipinge in un post su facebook, il quadro di una Fratte come zona oramai problematica: “A Fratte,oltre le fonderie c’è di più. Nasce un mostro, suoli e capannoni regalati dallo Stato, operai cacciati e pagati dai contribuenti. Varianti ad personam, cemento,smog,scarichi. Un grande affare e chi deve controllare non controlla, chi deve bloccare non blocca. E invece chi deve guadagnare, guadagna e come”.
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