Mentre il centrosinistra si spacca, il centrodestra prova a rafforzarsi e ora chiama a sé le migliori energie per lanciare ufficialmente la campagna elettorale in vista delle prossime regionali in Campania. Un appuntamento particolarmente atteso dal momento che il 5 novembre il consiglio regionale sarà chiamato a votare solo formalmente la legge ad personam perché ormai tutto è già scritto. «Siamo ai saldi di fine stagione per la Regione Campania. De Luca si fa approvare un terzo mandato che è il terzo mondo delle Istituzioni. Il Pd in Parlamento ha votato contro questa ridicola manifestazione secondo la quale è riconosciuto il divieto di terzo mandato ma si applicherebbe solo dopo De Luca. Si aggiunge una legge elettorale truffa, fatta su misura per salvaguardare le esigenze dell’attuale Governatore e dei suoi Consiglieri Regionali di maggioranza: uno sbarramento al 2,5% è una soglia ridicola che definirei da posologia istituzionale; sindaci dei piccoli comuni messi nella condizione di fatto di non potersi candidare; dimezzamento del numero di firme necessarie per presentare liste civiche. Quindi tutte norme sartoriali per la condizione politica di De Luca e dei suoi consiglieri. Il diritto a candidarsi dei sindaci dei piccoli comuni è stato barattato con il diritto alla sopravvivenza dei Consiglieri Regionali uscenti», ha dichiarato il Senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, Commissario Regionale del Partito. «L’Anci non deve solo denunciare ma i Sindaci se ne debbono ricordare alle elezioni non sostenendo De Luca ed il Pd che li ha estromessi dalla vita democratica. Le poche firme servono a De Luca per comporre le sue liste fai da te nell’ipotesi di cacciata dal Pd. Una soglia al 2,5% è come non avere alcuna soglia e l’eliminazione della soglia di coalizione si adatta ad uno scenario che è già previsto come tripolare. Insomma una porcheria senza precedenti in cui le regole del gioco vengono piegate alla convenienza del momento di De Luca e della sua maggioranza – ha aggiunto il senatore salernitano – Voglio ringraziare i Consiglieri Regionali di Fratelli d’Italia e del centrodestra che hanno presentato emendamenti per eliminare l’immorale voto disgiunto, per inserire una vera soglia di sbarramento anti frammentazione e ridare possibilità ai sindaci esclusi di concorrere. Tutti emendamenti bocciati in Commissione ma alle urne saranno bocciati De Luca, il Pd e i diversamente Pd. Pensano a risolvere i loro problemi esistenziali e non quelli dei campani». Parlano di «morte della democrazia in Campania» i consiglieri regionali di centrodestra: «In linea con il giorno destinato alla commemorazione dei defunti, abbiamo assistito alla morte della democrazia. Con i costanti rinvii fino a sera e poi con la modalità di svolgimento della commissione, questa maggioranza ha scelto di calpestare non solo le regole della politica, ma anche la democrazia stessa e qualsiasi tentativo di dialogo messo in campo dalle opposizioni. Ci opporremo in Aula e daremo battaglia dentro e fuori dal Consiglio perché i cittadini campani sappiano che ci troviamo di fronte a un comitato di potere», hanno detto. Per il senatore sannita di Fratelli D’Italia, Domenico Matera il Pd avrebbe favorito una «tragicomica commedia»: «Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere. Purtroppo per noi, però, a non ridere sono i campani dopo dieci anni di governo De Luca che non ha fatto, ovviamente, nulla di quello che era stato promesso. Ricordiamo ancora le sporadiche passerelle elettorali nelle aree interne, dove si prometteva la luna e oggi ci troviamo al punto di partenza, basti pensare alla mancata riapertura dell’Ospedale di Sant’Agata de’ Goti o alla linea ferroviaria ex Valle Caudina chiusa senza vergogna da ormai cinque anni – ha aggiunto il senatore Matera – Per De Luca i cittadini campani sono solo utili al mantenimento del suo potere e questo blitz per il terzo mandato a Palazzo Santa Lucia lo dimostra, adducendo alla base fantasiose interpretazioni della legge che ovviamente vanno a suo favore, oltre a una serie di misure come lo sbarramento al 2.5% o la non eleggibilità dei sindaci dei piccoli comuni che vanno a penalizzare il territorio solo per prepararsi alla sua personale guerra con il Pd. Una pagina vergognosa di utilizzo politico delle istituzioni». «Mi sembra che lo scenario si vada delineando. Il presidente uscente sarà il terzo polo, e quella fine farà», ha detto Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania. «Quando i consiglieri capiranno che candidandosi con lui non verranno eletti – aggiunge Martusciello – ci sarà il fuggi fuggi». Secondo l’esponente forzista, «De Luca come candidato presidente, arrivando terzo, non sarà eletto in consiglio regionale. L’ unica possibilità è fare come facevano i 5 stelle: il candidato presidente si candidava anche al consiglio regionale», conclude Martusciello, ipotizzando che solo in questo modo De Luca potrebbe tornare tra i banchi del consiglio nel 2025. Punta il dito contro il Pd la deputata campana di Fratelli d’Italia Imma Vietri: «I vertici nazionali del Pd si schierano contro il terzo mandato di De Luca e contemporaneamente i consiglieri regionali, sempre del Pd, annunciano il loro voto a favore. Un altro capolavoro politico della segretaria Elly Schlein. Ormai non si sa più quale sia il vero Pd – ha detto – La Campania è diventata un terreno di scontro tutto interno ad un solo partito, lo stesso che, è bene ricordarlo, in questi anni, è stato complice del governatore in tutto. Ora c’è da chiedersi cosa farà Schlein. Incasserà il colpo e farà finta di nulla oppure avrà il coraggio di mettersi contro il governatore e i suoi consiglieri? La telenovela in casa Pd è appena iniziata. Una cosa però è certa: la stagione dei democratici alla guida della Regione è al tramonto. I campani meritano di meglio». Duro affondo di Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, alla luce del voto in Commissione sulla nuova legge elettorale che spalanca le porte al terzo mandato per Vincenzo De Luca: «La segretaria Schlein e il suo partito in Campania sono ostaggi di De Luca. Alla fine il governatore ha vinto. A perdere è la segretaria del Partito democratico che, dopo aver annunciato veti a destra e a manca, ha dovuto piegarsi al diktat di De Luca e dei suoi fedelissimi, a cominciare dai consiglieri regionali che non rispettano le indicazioni del partito votando venti anni dopo, nel 2024, il recepimento di una legge nazionale del 2004. Una figuraccia ma anche uno spettacolo pietoso per gli elettori campani, in primis quelli di centrosinistra». Il consigliere regionale rincara la dose: «Schlein ora prenda atto che il Partito democratico, in Campania, è nelle mani di Vincenzo De Luca, in grado di imporre modifiche “ad personam” alla legge elettorale per tutelare sé stesso e il suo gruppo dirigente. Se poi il Pd, alla fine, non dovesse neanche indicarlo come candidato alle prossime regionali, saremmo alla farsa. Mi chiedo se non sia opportuno un passo indietro della stessa segretaria, che non ha avuto il polso per gestire questa situazione, consentendo di votare una legge sbagliata visto che la Campania ha già recepito il limite ai mandati con la legge elettorale del 2009». e.n.
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