L’impresa è sempre più… donna. Le imprese del comparto edile guidate da donne sono 6.345 ed incidono per il 4,8% sul totale delle aziende femminili presenti sul territorio regionale. Nel Salernitano sono circa 1.200. Questi sono i dati elaborati dal Centro Studi Ance Salerno sulla base dell’analisi realizzata dall’osservatorio imprenditoria femminile di Unioncamere. Le imprese femminili consolidano i loro asset strutturali ed organizzativi e conquistano posizioni rilevanti rispetto alla media in alcuni settori specifici come quelli dei servizi alla persona (49,8%), della sanità e dell’assistenza sociale (38,30%), dell’istruzione (29,5%) e, ancora, nell’agroalimentare e nel turismo. Nella filiera turistica rosa le donne imprenditrici gestiscono soprattutto bar e ristoranti che costituiscono quasi il 60% del comparto. Su 143.256 aziende a guida femminile che operano nel turismo ben tre su quattro si occupano di ristorazione vale a dire 105.376 imprese (il 28,7% del totale delle aziende del comparto) e di queste la metà sono costituite da bar (53.196 unità), mentre il 29,9% da ristoranti (31.474) seguite, per numerosità, dai “take away” (10.031). Il secondo comparto del turismo più “popolato” è costituito dall’ospitalità che con 16.241 imprese pesa l’11,3%. Le donne in questo caso sono al comando soprattutto di alberghi (8.722 unità) e di strutture extralberghiere con 6.232 imprese femminili tra affittacamere, case, appartamenti, B&B, residence. Terzo per numerosità di imprese, in totale 6.607, ma primo per tasso di femminilizzazione, pari al 37,5% sul complesso delle relative aziende, è invece il comparto dei servizi di intermediazione turistica. «È un ottimo segnale, ma certamente influisce il ricorso a forme di auto/imprenditorialità – commenta il presidente Lombardi, di Ance Salerno -, restano ancora le gravi problematiche di tutta la filiera che è abbandonata a se stessa e sconta il netto calo degli investimenti in tutto il Mezzogiorno». La maggioranza delle donne imprenditrici sceglie la forma giuridica individuale che costituisce il 65% delle imprese rosa contro il 53,9% della base imprenditoriale complessiva. Le forme organizzative più complesse si declinano al femminile con minore enfasi rispetto all’universo complessivo imprenditoriale, solo le società di capitali sono una realtà che pesa il 18,6% sulle imprese rosa mentre incidono per il 24,6% a livello totale. Le imprese femminili in Campania nel comparto delle costruzioni sono 6.345 ed incidono per il 4,8% sul totale delle imprese “rosa” presenti sul territorio regionale. Nella filiera turistica rosa, le donne imprenditrici gestiscono soprattutto bar e ristoranti che costituiscono quasi il 60% del comparto. «È indubbio che la presenza di aziende a guida femminile nel settore delle costruzioni con tassi di incidenza superiori alla media nazionale – evidenzia il presidente di Ance Salerno -, rappresenti un segnale molto importante. Va, in ogni caso, considerato che in questi numeri rientra quasi certamente una buona fetta di ricorso all’auto-imprenditorialità in una regione dove il problema della disoccupazione femminile è molto grave». Occorre sempre ricordare a detta del presidente Lombardi, che anche di fronte ai fermenti positivi emersi da questi numeri, restano le condizioni alquanto difficili in cui è stata abbandonata tutta la filiera dell’edilizia. Infatti, senza la ripartenza effettiva degli investimenti e l’apertura concreta di nuovi cantieri, non sarà possibile venire fuori da quella che resta ancora la più grave crisi del dopoguerra italiano. Pablo Arturo Di Lorenzo
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