“Le opportunità del Pnrr e dei fondi comunitari e nazionali per la coesione territoriale rappresentano una sfida decisiva per il cambiamento. Sul territorio italiano arriveranno finanziamenti senza precedenti, 1.800 miliardi di euro a sostegno della ripresa dalla pandemia e delle priorità a lungo termine dell’Ue nei diversi settori d’intervento. L’Italia, rispetto agli altri Paesi europei, è la prima beneficiaria, in valore assoluto, delle misure. Il nostro obiettivo, come Ordine professionale, è formare professionisti che possano diventare un supporto alle istituzioni e alle imprese. Commercialisti che siano veri esperti di risorse provenienti dall’Europa, con competenze specifiche e concrete”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, aprendo la giornata inaugurale del corso “Progettazione e gestione dei fondi europei”, giunto alla quinta edizione e organizzato da Consorzio Promos Ricerche e Scuola di Governo del Territorio in collaborazione con Odcec Napoli. “Il motore delle macchine è stato acceso – ha sottolineato Andrea Cozzolino, Europarlamentare con delega ai fondi europei -, siamo già a una fase molto concreta che sarà il segno del prossimo decennio. È venuto il tempo di spendere e utilizzare le risorse messe in campo, e insieme recuperare una visione che parta dal territorio. La domanda da porsi è: che città avremo tra dieci anni? Napoli avrà fatto i conti e superato le sue difficoltà storiche? In quest’ottica è fondamentale il lavoro dei commercialisti, che avranno un ruolo di consulenza e di supplenza ad una pubblica amministrazione vecchia e con molti vuoti. Pubblico, professioni e finanza locale devono operare insieme per intercettare tutti i fondi in campo”. Riccardo Realfonzo (direttore scientifico Scuola di Governo del Territorio), sottolinea come “il destino del mezzogiorno d’Italia e dell’economia italiana è legato al corretto utilizzo dei fondi europei e delle risorse del Pnrr. Ma serve un’efficacia maggiore rispetto al passato, anche perché il debito pubblico incombe e non si può prescindere da progetti che sappiano innescare lo sviluppo, per non lasciare una pesante eredità alle nuove generazioni”. Secondo Liliana Speranza (consigliere dell’Odcec Napoli con la delega su ricerca e programmi comunitari Mediterraneo), “in campo c’è un’enorme quantità di risorse. Occorre però che i fondi siano gestiti nella maniera giusta, affinché portino sviluppo e rientrino tra le priorità dell’Unione europea. Come commercialisti siamo chiamati a portare avanti, nei tempi più corretti, i progetti che riguardano innovazione, coesione, ambiente, gestione delle frontiere, sicurezza e difesa. Occorre lanciare un vero e proprio allarme sulla fruibilità dei fondi per il mezzogiorno. I bandi non sono adeguati agli enti locali del Sud”. Mauro Ascione (presidente della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco), ha parlato del Pnrr come di una “occasione da non perdere e che forse salverà il Paese da una possibile recessione. È arrivato il momento che le speranze possano concretizzarsi nella realtà. Ognuno, dai grandi attori a chi opera sui territori, ha l’occasione per dare il proprio contributo. In Campania, in particolare, è necessario rafforzare il tessuto imprenditoriale”. Al webinar hanno partecipato anche Raffaele Lupacchini (presidente commissione Ricerca e Programmi Comunitari Mediterraneo); Daniela De Gregorio (Consiglio Nazionale delle RICERCHE, project manager e direttore scientifico del corso); Francesco Gombia (esperto di gestione di programmi e progetti europei); Stefania Mele (consulente della Pa, esperta sui fondi europei e formatrice in europrogettazione); Laura Stefanelli (esperta di finanziamenti europei, formatrice in europrogettazione e project officer) e Antonio Esposito (segretario della Commissione ricerca e programmi comunitari).
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