Oggi, verrà inaugurato il V festival di Musica Elettroacustica e Contemporanea del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, con installazioni, ascolti e concerti, dalle 17 alle 21
Il V festival di Musica elettroacustica e contemporanea, firmato dai dipartimenti di Nuove tecnologie e linguaggi musicali e di Teoria, analisi e composizione, dei docenti Silvia Lanzalone e Giancarlo Turaccio, inaugura questo pomeriggio a partire dalle ore 17, la prima delle quattro giornate ispirate al tema “Confini Mediterranei”, che sarà ospitato in diversi spazi del Conservatorio “G.Martucci”. Dopo l’elegante prologo vissuto il 17 ottobre con l’omaggio a Giacinto Scelsi offerto dal trio composto da Ciro Longobardi, Daniele Roccato e Michele Rabbia, alla ricerca del nostro suono interiore con la sensibilità propria dei nostri tempi, martedì 20, verrà inaugurato ufficialmente il festival con la prima giornata titolata Media Terra. Alle ore 17, taglio del nastro per le due installazioni, la prima “Buffer Zone” interattiva per suoni di voci e tubi sonori, firmata da Mario Buoninfante, Pantaleo Cammarano, Jones Margarucci e Speranza Fusco, la seconda “Un(e)done”, una creazione per pane carasau e supporto digitale di Walter Cianciusi. Dopo il brindisi augurale e l’illustrazione delle ragioni estetiche del festival da parte dei direttori artistici Silvia Lanzalone e Giancarlo Turaccio, alle ore 18 verrà eseguito Talita Kum un Horspiel di Michela Tovajoli, che riunisce tutti gli elementi di un teatro musicale ben ancorato alla tradizione musicale popolare. Alle ore 19, il concerto Fondamente Nove, con alla regia del suono Speranza Fusco e Jones Margarucci, che vede in scaletta opere fondamentali dell’evoluzione dell’Elettroacustica, a cominciare da 24 loops di Pierre Jodlowski, per percussioni ed elettronica con i percussionisti Giuseppe e Simone Lembo, Lucio Miele e la docente Maria Grazia Pescetelli con Mario Buoninfante Live electronics. Si continuerà quindi con Sud di Jean-Claude Risset per nastro magnetico a 4 tracce, Mycènes Alpha di Iannis Xenakis, per nastro magnetico. Finale di giornata affidata a “ ….sofferte onde serene” di Luigi Nono, per pianoforte e nastro magnetico a due tracce con Ciro Longobardi alla tastiera, due piani acustici, che spesso ‘con-fondono’, annullando spesso l’estraneità meccanica del nastro. Tra essi due sono stati studiati rapporti di formazione del suono. Compreso l’uso delle vibrazioni dei colpi di pedale, forse particolari risonanze “nel profondo interiore”. Non‘episodi’ che si esauriscono nella successione, ma ‘memorie’ e ‘presenze’ che si sovrappongono, in quanto memorie, in quanto presenze che si con-fondono, esse sì, con le “onde serene”. Nel contempo, nella sala A dalle 17 alle 19, un confronto tra le Pôle Supérieur d’enseignement artistique of Paris Boulogne-Billancourt, Conservatoire à Rayonnement Régional di Parigi che ha inviato quale scaletta Acetariae, Sons de la forêt (2012) di Cara Arndt Mark I, (2014) di Vincent Guiot, movimento 1 da Creusé à ciel ouvert, Homme-omini (2015) di Hém-Ish acusmatico, Joo Sauvage (2015) di Na Young, movimento 2 da Les Trois métamorphoses de Nietzsche, Nom de plume (2014) di Maylis Raynal Terasinte 59-4 (2015) di Yoric Spick, Falling? prov. 11.5 (2015) di Esteban Zuñiga, e l’ İstanbul Bilgi Üniversitesi con The Dinosaur (2015) di Tolga Tohumcu, Requiem for Pluto (2014) di Hazal Döleneken, La Loba (part I) (2015) di Deniz Ömeroğlu, Sorgu (2015) di Gökalp Kanatsız, Myrtus (2012) di Can Kazaz, Mr. Pedro, di Ateş Erkoç, Rational Funk (2015) di Ahmetcan Gökçeer, L’Esprit de L’escalier (2012) di Tolga Tüzün, musiche che racchiudono fisicamente l’intero Mare Nostrum.