Oltre 10mila euro. E’ questa la cifra che l’Associazione San Matteo presieduta da Fabio Di Palma è riuscita a raccogliere per i fuochi di San Matteo. Con grande soddisfazione e ringraziando amici, conoscenti, commercianti e semplici cittadini il presidente Di Palma annuncia dunque che i fuochi di San Matteo si faranno. Infatti la cifra raccolta servirà proprio per il pagamento dello spettacolo pirotecnico che sarà fatto nei pressi del molo Masuccio Salernitano il 21 settembre alle ore 23.30. “Lo spettacolo di fuchi d’artificio – afferma il vice presidente Esposito – durerà circa 10 minuti e sarà davvero un bellissimo spettacolo. Abbiamo fatto tutto questo perché riteniamo che le tradizioni non possono e non devono essere cancellate. Siamo riusciti ad ottenere tutti i permessi necessari, siamo riusciti a raggiungere la cifra che ci serviva per pagare il tutto e quindi quest’anno San Matteo avrà i suoi fuochi, con un’unica differenza, lo spettacolo non avrà inizio a mezza notte come è successo negli anni passati, ma mezz’ora prima. Questa è stata una nostra scelta visto che il giorno successivo è un giorno lavorativo e un giorno di scuola regolare. Così anticipando il tutto di una mezz’ora facciamo in modo che le persone non si ritirino a casa troppo tardi”. Appuntamento allora sul lungomare di Salerno il 21 settembre per assistere al gioco di luci e colori che chiuderà come da tradizione i festeggiamenti in onore del Santo Patrono. Intanto sulle ultime polemiche con il Comune la Curia interviene con un comunicato: “Appare utile precisare che in riferimento ai festeggiamenti del Patrono S. Matteo Apostolo ed Evangelista, S.E. Mons. Luigi Moretti ha richiamato ripetutamente solo l’esigenza di qualificare e rispettare la natura propria delle singole celebrazioni religiose e non di ridurre i festeggiamenti esclusivamente a tali celebrazioni. L’Arcivescovo riconosce l’autonomia e la responsabilità delle Istituzioni a definire le modalità su come contribuire alla qualificazione del profondo legame che esiste non solo tra il Santo e la comunità ecclesiale, ma pure con la comunità civile. Questo risulta del tutto evidente altresì dalle disposizioni della Conferenza Episcopale Campana, che l’Arcidiocesi ha fatto proprie dal 1 gennaio 2014, nelle quali si richiede soltanto che le diverse iniziative siano armonizzate per evitare spiacevoli sovrapposizioni. m.d.s.
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