
di Mario Rinaldi
A Fisciano si cerca di cambiare passo. In che modo? Attraverso l’attivismo di giovani come Vincenzo Landi, 24enne della frazione Penta di Fisciano, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Salerno, impegnato in diversi progetti in ambito accademico, ma anche molto attento alle dinamiche politiche della sua Fisciano. Molto radicato alla propria terra di origine, ma con visione aperta allo sviluppo e alla crescita, Landi ha voluto esprimere una sua riflessione sull’attuale condizione che vive il Comune che ospita sul proprio territorio una università prestigiosa come quella degli Studi di Salerno. Un’analisi che parte dal risultato del referendum di domenica e lunedì scorsi per poi estendersi a riflessioni più attente e profonde sui sistemi politici, istituzionali e socio-culturali locali. “La chiamata alle urne per i referendum di 8 e 9 giugno – ha dichiarato Landi anche in un post pubblicato sulla propria pagina social – poteva essere, per l’amministrazione comunale di Fisciano, composta in maggioranza da tesserati al Partito Democratico, l’occasione per tornare un minimo a parlare con il popolo. E invece nemmeno stavolta le “persone di sinistra” hanno battuto ciglio”. Poi la riflessione del neo-laureato si sposta sui temi che riguardano la politica locale, senza risparmiare critiche all’amministrazione del governo cittadino: “Altro silenzio assordante – ha aggiunto Landi – è quello su vari problemi territoriali quali mancanza di medici di base, furti nelle abitazioni, spopolamento delle frazioni, totale assenza di eventi culturali, trasporto pubblico inefficiente, esercizi commerciali costretti a chiudere”. Puntando il dito anche sulle alleanze formatesi nella maggioranza istituzionale: “il PD Fiscianese – ha detto Landi – forma la maggioranza con il gruppo consiliare “Noi per Fisciano” che fa riferimento al partito Fratelli d’Italia. E no, non è uno scherzo: a Fisciano l’amministrazione di maggioranza è formata da Pd e Fratelli d’Italia insieme. La morte della politica”. Sia chiaro. Il pensiero espresso dal giovane fiscianese vuole essere inquadrata come una critica costruttiva, per spingere a fare di più e a fare sempre meglio. Tornando sul tema referendario, Landi, che segue con particolare interesse le dinamiche poltico-istituzionali, sia a livello locale che nazionale, ha voluto commentare anche il risultato sui referendum abrogativi, cercando di guardare il bicchiere mezzo pieno. “Il quorum non è stato raggiunto e potevamo immaginarlo – ha detto – Ciò che resta, è ciò che deve essere il punto di partenza per una svolta politica nel Paese: si tratta di una larghissima fetta di cittadine e cittadini che hanno dimostrato sensibilità e interesse, soprattutto verso le questioni legate al lavoro e in buona parte anche al diritto alla cittadinanza. Rispetto e ascolto per chi, nonostante una sconfitta che pareva già scritta, si è recato convintamente alle urne. Chi ci ha perso davvero, sono i diritti. La narrazione che i referendum fossero una sfida tra “destra” e “sinistra” conviene a una parte politica che, cavalcando una crisi della democrazia, non ha voluto esprimersi sui contenuti dei quesiti referendari”. “Al netto di tutto – ha poi chiuso Landi – una bella soddisfazione vedere le affluenze più alte nelle frazioni in cui l’associazione “Fare Fisciano” è riuscita ad organizzare banchetti e volantinaggi, come a Penta, Gaiano e Fisciano”. Landi, nella sua qualità di giovane attivista, attraverso il suo impegno, che è anche quello di tanti altri giovani appartenenti alle associazioni locali e accademiche, sta cercando di fare la sua parte per il bene della collettività e del territorio di sua appartenenza.