La visione dell’esperto Dario Cantelmo - Le Cronache
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La visione dell’esperto Dario Cantelmo

La visione dell’esperto Dario Cantelmo

di Alfredo De Falco

Nella kermesse sanremese abbiamo raggiunto Dario Cantelmo, saprese verace, batterista affermato, formatosi sotto la guida di Tullio De Piscopo. Ha partecipato a diverse registrazioni e concerti live per artisti del calibro di Max Pezzali, Gianluca Grignani e tanti altri. Oggi è il batterista ufficiale di Jimmy Sax, direttore artistico della SAAR Records, socio fondatore IDM, responsabile della produzione esecutiva del Primo Maggio e coproduttore dei programmi televisivi iBand e Sai cosa mangi. E’ un veterano del Festival di Sanremo. A quanti hai assistito? C’è un filo conduttore che lega tutti quelli che ha visto? Questo è il mio nono Sanremo. Il filo conduttore è la curiosità del pubblico, che viene soddisfatta proponendo artisti già apprezzati e ricercando uno spirito di rinnovamento. Bisogna far fronte a tutte le esigenze: la musica, lo spettacolo e la televisione. Anche noi del Primo Maggio prestiamo queste attenzioni, perché il successo dello share determina anche l’aiuto degli sponsor. Come ha inciso il Covid negli ultimi festival? L’assenza del pubblico ha causato un impatto diverso degli artisti che hanno più paura di esporsi, anche se adesso è ritornata la capienza totale. Ma Sanremo non è solo il festival, sono state limitate tutte le attività collaterali come il dopofestival, le feste organizzate da altri partner, e tutti gli altri eventi. Fra tutti i festival a cui ha assistito c’è qualche episodio eclatante da raccontare non finito sotto i media? Non ne ho notati, ma vorrei dirti qualcosa di tecnico che un po’ mi è dispiaciuta. Sono rimasto perplesso dalla sostituzione di alcuni musicisti storici dell’Ariston. Mi riferisco a quelli della sezione ritmica e ai coristi, che conosco bene. Purtroppo, questa dinamica fa parte del continuo rinnovamento a cui ho fatto riferimento prima. In questo festival c’è qualche artista portato dalla casa discografica che rappresenta? Portato da noi come etichetta no. È successo più gli altri anni, come per Fabrizio Moro ed Ermal Meta. Però ho collaborato come producer e musicista con quasi tutti per importanti progetti musicali: da Achille Lauro a Noemi, Ranieri, Sarcina. Con tantissimi di loro ho un rapporto diretto. Come sta evolvendo la canzone italiana? Le nuove generazioni stanno subendo un’influenza americana come la trap, l’hip hop. Dalle osservazioni delle playlist credo che il futuro sarà meno tradizionalista con meno strumenti acustici, molti strumenti elettronici e canzoni più brevi. Instagram e Tik Tok sono stati precursori perché danno la possibilità di creare storie di una quindicina di secondi. Lei è un saprese doc. Cosa consiglierebbe ai suoi compaesani che vogliono sfondare nell’ambito della canzone italiana? Il consiglio è diretto a tutti. Bisogna scindere la voglia di fare musica per passione o per professione. Nel primo caso ci sono meno vincoli come suonare nei locali, lavorare coi social per garantire un minimo di visibilità. Nel secondo caso, prima di buttarsi nel mercato bisogna vedere cosa chiede il mercato. Occorre sapersi adattare, altrimenti le aziende non investono sull’artista. Cosa cambia fra suonare un live o suonare a Sanremo? Nel live ti esprimi di più, senza gareggiare. Sanremo è un contesto nel quale vieni giudicato perché è una competizione che va in mondovisione. E’ amico di parecchi artisti. Tifa già per qualcuno? Sono di parte. Sono molto amico di Fabrizio Moro e tifo per lui. Ad ogni modo non mi dispiacciono giovani come Mahmood e Blanco, che secondo me saranno sul podio. Qual è il suo ruolo in riferimento a Casa Sanremo e Sanremo giovani? A Casa Sanremo si fanno le selezioni per Sanremo giovani. Per Casa Sanremo ho svolto tantissime attività, sono stato spesso giurato e abbiamo anche un Contest che si chiama “In viaggio verso Sanremo” che arriva proprio dalle terre cilentane. Mi interesso anche del recupero di partner e sponsor che alimentano questo evento, quest’anno abbiamo Caffè Borbone.