del Distretto n. 60 ASL Salerno
Apprendiamo con estrema sorpresa che il Distretto 60 dell’ASL Salerno – che pure, appena qualche settimana fa aveva deciso di annullare le Commissioni UVI – ha ripreso tali attività, convocando dieci disabili gravi a ridosso del Ferragosto.
La replica dell’ASL alle comprensibili proteste dei familiari è focalizzata sul giorno della convocazione – il 18 agosto – e sulla presenza o meno dei disabili. Non entra però in alcun modo nel merito delle problematiche vere che imporrebbero, ed impongono, un immediato, totale e definitivo annullamento di queste attività finalizzate al trasferimento di disabili gravi e gravissimi in Rsa. Non solo da parte del Distretto 60, ma di tutte le Asl della Campania, così come del resto indicato dalla Regione.
Sorprende che la nota dell’ASL – dichiara il Coordinatore della CISL FP di Salerno per la Sanità Privata, Antonio De Sio – non è dato sapere se della Direzione Generale o del Distretto, non tenga in alcun conto delle precise direttive della Direzione Generale Sanità della Regione Campania, in applicazione della Delibera di Giunta n. 705/2000 e delle indicazioni scaturite dal Tavolo Tecnico istituito presso la Commissione Sanità del Consiglio regionale.
La CISL FP – conclude il Coordinatore De Sio – chiede ancora una volta un sollecito intervento della Direzione generale dell’ASL, affinché si annullino in via definitiva, in attesa che la Regione ridefinisca il quadro normativo e regolamentare del settore, come del resto previsto dalla citata delibera, evitando queste continue polemiche e, soprattutto, questi continui pesanti disagi per persone già duramente provate dalle loro patologie.
L’arbitrario ed illogico trasferimento di disabili gravi e gravissimi in Rsa, oltre a privare queste persone dell’assistenza e delle terapie di cui necessitano, avrebbe anche pesantissime ripercussioni anche dal punto di vista occupazionale (al punto che nella sola struttura che ospita i disabili convocati, ci sarebbe un esubero di 60 dipendenti tra educatori e operatori socio-sanitari specializzati.
Occorre annullare con urgenza queste procedure in attesa che si ridefinisca a livello regionale il quadro normativo e regolamentare.