La Scuola Napoletana di Clarinetto in Tour - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

La Scuola Napoletana di Clarinetto in Tour

La Scuola Napoletana di Clarinetto in Tour

Doppio appuntamento questa sera a Pogerola e il 6 luglio a Campagna con due gemme della letteratura clarinettistica, affidate a Salvatore Dell’Isola, Francesco Di Domenico, Andrea Caputo e Gessica Viviani

 

Di OLGA CHIEFFI

Doppio appuntamento, questa sera a Pogerola e il 6 luglio a Campagna con due gemme della letteratura clarinettistica, affidate a Salvatore Dell’Isola, Francesco Di Domenico, Andrea Caputo e Gessica Viviani. Riflettori puntati, quindi, sugli ultimi frutti della prestigiosa Scuola Clarinettistica Napoletana, divulgata dal magistero di Giovanni De Falco, Salvatore Dell’Isola, Francesco Di Domenico, Andrea Caputo e Gessica Viviani, i quali, con il quartetto d’archi Hadimova, composto da Antonio Colica e Maria Rosaria Improta al violino, Andrea De Martino alla viola e Dario Nicola Orabona al cello, animeranno due meravigliosi siti, la Chiesa di Santa Maria Vergine in Pogerola di Amalfi e la Chiesa della Madonna del Carmine di Campagna. Questa sera, alle ore 20, il cartellone de “I concerti della vigilia”, raffinata scelta per i festeggiamenti della Beata Vergine Maria, optata dal Parroco di Santa Maria Vergine di Pogerola, Don Andrea Apicella, ospiterà i clarinettisti Salvatore Dell’Isola e Francesco Di Domenico, con il quartetto Hadimova. Sul leggio degli strumentisti, ci saranno gli spartiti di due gemme della letteratura clarinettistica, il Quintetto K. 581 in La maggiore composto da Wolfgang Amadeus Mozart e il Quintetto op.115 in Si minore, scritto da Johannes Brahms. Composto nel 1789 per il virtuoso Anton Stadler, il Quintetto con clarinetto K. 581 è un lavoro pionieristico, perché il clarinetto era uno strumento di ideazione relativamente recente e non aveva un repertorio solistico significativo, e al tempo stesso un vertice assoluto. Mozart ha esaltato la morbidezza e la duttilità del clarinetto, le sue qualità cantabili e le sue agilità virtuosistiche, la sua capacità di integrarsi con l’organismo cameristico del quartetto per archi senza apparire come un corpo estraneo. Dopo Mozart, per tutto l’Ottocento, non c’è stato autore di musica per il clarinetto che non abbia preso come modello le sue composizioni, da Carl Maria von Weber a Johannes Brahms, del quale ascolteremo appunto l’op.115. Nell’ estate del 1891 il musicista conobbe a Meiningen il celebre clarinettista Richard von Mühlfeld. Lo aveva sentito suonare nel Quintetto di Mozart e nel Primo Concerto di Weber ed era rimasto entusiasta della interpretazione, ma soprattutto impressionato dal talento virtuosistico e dal modo in cui Mühlfeld faceva risaltare le potenzialità timbriche ed emozionali dello strumento. Come ha scritto Massimo Mila “la qualità eccezionale del suono di Mühlfeld, e la sua intelligenza d’interprete, stuzzicarono l’estro creativo di Brahms… Di più, c’era il fatto che il clarinetto era sempre stato caro a Brahms, com’è chiaro a chiunque conosca la sua produzione sinfonica. Brahms amò sempre i timbri modesti e discreti: la viola gli piaceva più del violino, la voce di contralto più di quella di soprano, il suono del corno più di quello della tromba. E in questo genere di predilezioni rientra quella per il timbro notturno, come venato di riflessi violacei, del clarinetto”. Richard von Mühlfeld, lusingato da tante attenzioni, invitò Brahms a scrivere un pezzo per lui. Era appunto il Quintetto Op. 115, composto quasi contemporaneamente al Trio. Pagina che all’epoca ebbe subito grande successo per il senso di struggente nostalgia, di intima delicatezza spirituale, di trasfigurazione delle tristezze più ascose. Qualsiasi sia la ragione, questo Quintetto è difficilmente superabile nell’illustrare la capacità comunicativa dello strumento: la sua chiara voce nel registro acuto, il velo cupo e misterioso dei suoi mezzi toni, e il carattere buio, romantico, brunito dell’estensione più grave, caratteristiche che richiedono all’interprete, un suono prismatico e iridescente, punto di forza della scuola napoletana di tutti gli strumenti a fiato. Appuntamento con il clarinetto in Mozart e Brahms il 6 luglio a Campagna, quando protagonisti saranno i clarinettisti Andrea Caputo e Gessica Viviani, in una serata promossa dalla Pro loco e dalla Confraternita Monte dei Morti Beata Vergine del Carmelo.