Ricordate quel terzino sinistro schierato, in agosto, da Galderisi nel corso dell’amichevole contro l’Agropoli? Si trattava di Seyi Adeleke. Chiederselo è giusto perché il calciatore visto domenica contro la Pro Patria è sembrato davvero un altro atleta. In estate l’ex tecnico lo vedeva da esterno di difesa, un ruolo per il quale il nigeriano dimostrò di non avere né passo né attitudine. Quella prestazione negativa ha condizionato la sua stagione in granata perché il giovane nigeriano classe 1991 non ha più trovato spazio. Come se non bastasse anche una ricca serie di infortuni hanno compromesso il suo utilizzo fino a farlo diventare una sorta di oggetto misterioso. Ma la storia di Adeleke è ricca di episodi più o meno negativi a partire dal suo arrivo in Italia che risale all’anno 2008 insieme al connazionale Okafor. Problemi di tesseramento impedirono ad Adeleke di essere utilizzato e soltanto nel 2010 fu aggregato alla formazione Primavera della Lazio allenata da quel mago di Bollini. Con i biancocelesti si mette in vetrina grazie ad una bellissima stagione. Lotito lo spedisce a Pergocrema dove segna anche tre reti in 17 gare disputate giocando da esterno di difesa con propensione sempre ad attaccare. A Salerno Perrone lo tiene in naftalina tanto da far presagire una sua cessione a gennaio che non arriva non per mancanza di estimatori ma proprio perché il trainer granata ha sempre visto in lui qualità importanti pronte ad esplodere. Già contro il Gavorrano il nigeriano giocò una buonissima partita da centrocampista ma domenica scorsa, schierato nel tridente offensivo, è stato uno dei migliori in campo. Un vero e proprio pendolo sull’out mancino, una prestazione impreziosita da buone conclusioni dalla distanza e bei rifornimenti per la punta centrale Guazzo. Molto legato al team manager Ronca, Adeleke ha finalmente trovato la sua dimensione ed è pronto a confermarsi sabato prossimo in occasione della gara di ritorno con la Pro Patria. Qualcuno dirà, maliziosamente, che ormai è troppo tardi. La risposta potrebbe essere la sua conferma anche in Prima Divisione. Il suo manager Nerbini potrebbe presto incontrare Mariotto e Susini per discutere del futuro del ragazzo ma l’ultima parola spetterà a Lotito che ha tutto l’interesse affinché il ragazzo trovi la sua consacrazione in maglia granata. Seyi ha una gran voglia di misurarsi in un campionato più competitivo. La Salernitana potrebbe essere la sua occasione.

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