di Alfonso Mangone*
La revoca della concessione per il garage di piazza Cavour apre scenari inquietanti, soprattutto per gli equilibri finanziari del Bilancio. Il decreto ingiuntivo per € 3.308.061,88, chiesto e ottenuto il 24/01 dall’impresa che doveva realizzarlo, copre infatti solo le spese dichiaratamente sostenute per la preparazione del cantiere e la sistemazione dei sottoservizi. Altra richiesta riguarderà, presumibilmente, il risarcimento dei danni per i box e i posti auto non realizzati e non venduti. E, questa, potrebbe essere davvero una causa multi-multi-milionaria perché rapportata alla spesa complessiva prevista in oltre € 9,4 milioni, senza IVA, a ‘prezzi vecchi’, cioè prima degli aumenti per crisi e inflazione (fonte: Skycity). Certo, passerà del tempo e ci vorrà pure una sentenza. Per essa, nella veste di cittadini, si può solo sperare in una forte difesa da parte dell’Amministrazione con fondate motivazioni. Intanto, però, una spada di Damocle penderà sulle teste di tutta la Comunità, mentre già è in piedi il collaterale procedimento avviato dall’impresa del parcheggio di Corso Garibaldi, di fronte alla Chiesa di San Pietro, con la richiesta di rimborso dei costi per € 3.652.818 sostenuti a causa della denunciata violazione di elementari principi in materia di esecuzione del contratto che avrebbero impedito di realizzare l’opera (fonte: varie web). Per questo cantiere, si è letto ieri che una ulteriore azione legale sarebbe stata avviata dall’impresa con la richiesta di danni per € 5milioni (fonte: varie web). Così, sommando il tutto, è possibile che l’Ente possa essere chiamato a fronteggiare un esborso ben superiore ai 18/20milioni di euro. Se così fosse, non basterebbe preoccuparsi. Saremmo di fronte a un disastro. Basta solo ricordare che, per l’impegno preso con il Governo con il decreto Aiuti, entro il 2026 il Comune deve assicurare il rimborso di almeno € 84.555.523,63 a valere sul complessivo disavanzo da ripianare di € 172milioni a fine 2022. Senza fare catastrofismi, sembra davvero che ‘un buco nero’ gravitazionale possa inghiottire le risorse di una Comunità in grande difficoltà, in grave decrescita demografica e priva di risorse da spendere. Non c’è settore, purtroppo, che non denoti carenze e non c’è statistica che non posizioni la Città ai posti più bassi di qualsiasi classifica: ambientale, sanitaria, sociale, scolastica, produttiva, economica, culturale e della vita. Per non dire di quella sportiva, che è un’altra cosa. Peraltro, mentre la rilevazione SIOPE degli incassi e pagamenti evidenzia un arretramento dei valori (fonte: Siope Febbraio), adesso è la mancata approvazione del Bilancio di Previsione a impedire di impegnare fondi per spese che non siano destinate a fronteggiare costi ordinari, come gli stipendi, e quelli urgenti. Quindi, non può stupire se, in queste condizioni, tutto sia sostanzialmente fermo, a partire dai cantieri Comunali, mentre i provvedimenti finanziari assunti siano quelli volti a pagare emolumenti mensili e, poi, spese legali indifferibili per € 1.045.153,11, in parte re-imputate dal 2023 (fonte: delibera Giunta n. 25 del 30/01/2024). Per il resto, si vedrà. In realtà, nel Palazzo con la pareti trasparenti, forse sarebbero obbligate sia una puntuale informazione che una chiara comunicazione. E, purtroppo, Lunedì quattro Assessori erano assenti e, tra essi, anche il delegato alla Trasparenza che, sulla vicenda di Piazza Cavour, avrebbe potuto fornire, ora, almeno due precisazioni. Chissà, sarà per la prossima volta. Stupisce, in primo luogo, che dopo anni di ‘sbattimento’, si sia arrivati agli avvocati dopo che, finalmente, le cose si cominciavano a definire. Se l’impresa aveva avuto la pazienza di aspettare anni e anni, forse avrebbe potuto attendere ancora pochi mesi per avviare i lavori. E, questo, appare poco comprensibile, anche se una ragione deve pur esserci. A seguire, ci sono perplessità per la trattativa con RFI per i binari sul lungomare. Per capire, si deve risalire al 2009 quando il Comune, che già disponeva del diritto di superficie concesso da RFI nel 2007 su un’area di complessivi 14.988mq, con la delibera di Giunta n. 754 del 12/06 definì i termini per l’acquisto della proprietà di una prima particella di 1.972mq, la n. 2828 del foglio 64/B, per l’importo di € 800.000, confermando la continuità del diritto in essere per trenta anni sulla porzione residua di 13.016 mq. Adesso, sembra che per questa RFI abbia chiesto € 730.000, da cui detrarre € 200.000 per pregresse ragioni. Domanda elementare: “com’è possibile che, nel 2009, siano stati spesi € 800.000 per 1.957 mq e, oggi, ce ne vogliano solo € 530.000 per 13.016”? E, quindi: “a RFI è stata chiesta tutta l’area residua o solo la porzione di meno di 2000 mq interessata dal cantiere”? Ma, se così fosse: “quanto costerà il tutto”? Su questo, qualcuno deve chiarire, perché è intollerabile che il silenzio possa coprire operazioni così significative, quasi a nascondere ai cittadini le ragioni delle alte e straordinarie scelte assunte nel loro interesse. Tenere all’oscuro la Città non appare un esempio di gestione democratica, ed è ancor più inaccettabile quando si dovesse poi chiedere di pagare debiti frutto di operazioni rivelatesi sventurate, come quelle della ‘campagna dei garage sotterranei’ che, con la cancellazione anche dei progetti di finanza per Piazza Vittorio Veneto, Piazza Mazzini, via Farao e via Ligea, si sta rivelando peggiore di quella di Russia di Napoleone (fonte: delibera di Giunta n. 219 del 21/06/2023). In tutto questo, molti cittadini sembrano dire, parafrasando Totò: “che mi importa, mica sono io il Comune”? E, purtroppo, a leggere le informazioni della stampa sulle assenze sorprendenti alla riunione di Giunta, qualcuno potrebbe pure sostenere che la frase si stia diffondendo. Adesso, comunque, sulla vicenda di Piazza Cavour si esprimeranno gli avvocati. Ovviamente, pagati dai cittadini. Perché, anche le spese legali che dovessero essere eventualmente sostenute, a titolo personale, dagli Amministratori saranno messe a carico del Comune (fonte: delibera di Giunta n. 155 del 24/05/2023). Nulla da osservare, su questo. Però, per favore, almeno spiegate i fatti a chi, per pagare i tributi al Comune, è costretto a fare sacrifici. Davvero.
*Ali per la Città
P.S.: i dati sono tratti da pagine web. Si fa salvo ogni errore.