La povera Italia di oggi nella "Locandiera B&B" - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

La povera Italia di oggi nella “Locandiera B&B”

La povera Italia di oggi nella “Locandiera B&B”

L’ultima opera di Edoardo Erba ispirato al capolavoro goldoniano debutterà questa sera alle ore 21 al Teatro Verdi di Salerno, con protagonista Laura Morante

Di OLGA CHIEFFI

“Locandiera B&B” di Edoardo Erba, l’ultima opera del drammaturgo pavese che non rinuncia, come nel suo stile, a irridere, a far ridere amaramente e a colorare di un giallo inquietante una vicenda che ruota intorno a dinamiche affaristiche di un mondo marcio dentro. Lo spettacolo, prodotto dal Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo, che vedrà la regia di Roberto Andò, con le scene e luci di Gianni Carluccio e i costumi di Alessandro Lai, che debutterà stasera, alle ore 21, sul palcoscenico del Teatro Verdi di Salerno, restando in scena per l’intero week end, con Laura Morante, non sarà certo una rilettura contemporanea dell’originale goldoniano lontano nel tempo e presente solo nel titolo. La Locandiera del 1753 di Carlo Goldoni, a cui Erba pare essersi liberamente ispirato, ha poco in comune a parte l’idea di partenza, ovvero una locanda da gestire, in questo caso un bed&breakfast in aperta campagna toscana, e un identico numero di personaggi, sette, tra cui ovviamente Mirandolina, qui abbreviata in Mira, così come bisillabici sono i nomi degli altri sei: Riva sta per il Cavaliere di Ripafratta, cui darà voce Danilo Nigrelli, Albi per il Conte d’Albafiorita, interpretato da Bruno Armando, Poli per il Marchese di Forlipopoli, (Roberto Salemi) Brizio per il cameriere Fabrizio (Vincenzo Ferrera), Orte per Ortensia (Giulia Andò), Deja per Dejanira (Eugenia Costantini). La locandiera si ritrova nella sua antica villa in procinto di diventare albergo a gestire con logorroico imbarazzo quattro sconosciuti invitati dal marito assente. Il suo unico punto di riferimento, il contabile della società, a metà della cena se ne va senza spiegazioni lasciandola in balia degli ospiti. Finché arriva uno sconosciuto che le chiede una stanza per riposare. I due sembrano irresistibilmente attratti e Mira si appoggia a lui per affrontare una situazione al limite del lecito, mentre via via si aprono squarci inquietanti sulle attività del marito assente. Col procedere della notte, il gioco si fa sempre più pericoloso e ineluttabile. Ma che parte ha Mira? Davvero è così ingenua e sprovveduta come ci ha lasciato credere? Nel corso della nottata si farà progressivamente luce sulle cupe oscurità morali degli ospiti. All’alba la luce sinistra delle mire di Mira metterà tutti in fuga e avrà la meglio su tutto. La Locandiera B&B offre un’altra declinazione dell’universo goldoniano. In questo caso è la seduzione femminile il perno principale verso cui tutto pende. Ma non una femminilità sfacciata, diretta o sfrontata quanto più una sottile dimostrazione del potere che le donne possono esercitare, con sapienza e astuzia, verso l’universo maschile. Quello che viene sottolineato dai protagonisti, attraverso questo adattamento di Andò, è come talvolta i rapporti possano diventare loschi anche senza una dimostrata apparenza, di come un gesto possa risultare offesa, di come la parola possa diventare mezzo di difesa. Come succede in diverse opere di Goldoni, viene dimostrato come spesso il desiderio possa avere molteplici implicazioni e, come gli intrighi e le vicende narrate diventino specchio della modernità e della realtà quotidiana.