Domani è il gran giorno: iniziano gli esami di stato. I ragazzi sono tesi nonostante abbiano studiato tanto, e probabilmente trascorreranno la loro “notte prima degli esami” così come l’hanno trascorsa in tanti prima di loro: con l’ansia e la paura di non farcela. Per tranquillizzare gli studenti salernitani abbiamo intervistato alcuni volti noti salernitani che hanno raccontato come hanno vissuto il brivido della maturità. Il sindaco Vincenzo Napoli, ha raccontato di aver sostenuto l’esame di stato nel 1967 al liceo classico “Torquato Tasso”: «E’ stato l’ultimo anno in cui si portavano tutte le materie con tutti i membri esterni e un membro interno che era il professore di filosofia, Coiro: un grande maestro. Portavamo anche i riferimenti, ossia argomenti tratti dal programma svolto nella prima e seconda liceale. La notte prima degli esami non fu particolarmente tesa». Una notte insonne, invece, quella trascorsa dall’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Salerno Eva Avossa che ha raccontato di aver frequentato l’istituto magistrale “Regina Margherita”: «Nel 1970 sostenni l’esame di stato con una grande paura. Non si portavano più tutte le materie, ma eravamo comunque tutti molto agitati. Mi sentivo abbastanza sicura e preparata, ma comunque non riuscii a dormire molto». L’assessore Avossa, che ha consigliato agli studenti di stare tranquilli e di non lasciarsi prendere dal panico e «soprattutto di dormire la notte per arrivare meno agitati», ha insegnato alla scuola “Carlo Alberto Alemagna” di Torrione e adesso anche se è distaccata al Comune è docente alla scuola “Calcedonia” e alla scuola “Pirro”: «Mi manca il contato diretto con i ragazzi». Il professor Giuseppe Natella, mentre coordina il montaggio del palco di Largo Barbuti che sarà una delle location dove saranno presentati alcuni libri di “Salerno Letteratura”, ha raccontato il suo esame di maturità, nel 1966 all’istituto d’Arte che aveva sede in via Davide Galdi: «Io ed altri amici tra i quali Pino Grimaldi, responsabile di “Segno associati”, mio compagno di banco, passammo la notte insonne, per preparare gli ultimi disegni e i bozzetti per l’esame. Ricordo con grande affetto la vicinanza di alcuni docenti come Valerio Ferrara e Matteo Rago, insegnante di decorazione ceramica, e la mia insegnante di storia dell’arte, Agnese Schettini, che ci stimolavano a studiare e ci preparavano alla vita. Per me era importante portare a termine il percorso di studi perchè non vedevo l’ora di iscrivermi all’accademia di Belle Arti di Napoli per seguire il corso di teatro e scenografia teatrale che già allora erano la mia passione». Il pianista jazz salernitano, Guglielmo Guglielmi, componente del “Trio di Salerno”, insieme a Sandro Deidda e Aldo Vigorito, ha raccontato che spesso sogna di fare l’esame di stato: «Forse perché per me quello, alla fine degli anni ’70, fu un periodo molto importante, durante il quale decisi di intraprendere il mio percorso di musicista. Frequentavo il liceo scientifico Da Procida e già ascoltavamo il jazz rock. All’esame, che superai con 60/60, il massimo dei voti, portai una tesina sul jazz. Trascorsi comunque la notte in modo molto agitato». Il consigliere comunale Roberto Celano, ricorda vagamente la notte dell’esame di stato di circa trent’anni fa al liceo classico “De Sanctis”: «Nonostante l’agitazione e la preoccupazione mi ricordo di aver dormito, anche se mi svegliai prestissimo. Eravamo abbastanza studiosi e quindi ci sentivamo tranquilli. Un po’ di ansia però c’era. Dopo la prova di italiano e quella di greco, feci gli orali portando una tesina per ogni materia. Ottenni una votazione di 56/60. In quel periodo nasceva anche la mia passione politica ». Anche l’ex giocatore della Salernitana, Roberto Breda, già tecnico del Latina, ora in attesa di incarico, a Salerno per motivi professionali, ha raccontato la sua notte prima degli esami: «Ho un ricordo intenso di quella notte carica di tensione ed ansia. Dormii poco anche se quella era un età in cui si vedeva il mondo con tanto ottimismo. Frequentavo l’istituto per ragionieri di Genova e già giocavo nella Sampdoria. In quei giorni però mi permisero di non allenarmi. Presi 48/60 come voto finale». Alla domanda: verrai a Salerno ad allenare la Salernitana? Ha risposto: «Magari!». L’avvocato Luciano Provenza, consigliere comunale e docente all’istituto Focaccia di Salerno, ha vissuto con ansia non la sua notte prima degli esami, ma quella dei suoi studenti: «Subito dopo la laurea incominciai ad insegnare a Pistoia e all’esame di stato di quell’anno ero membro interno della mia prima quinta classe. La notte prima del loro esame non riuscii a dormire, cosa che non mi è successa la notte del mio esame di stato, nel 1978, al Liceo Scientifico Da Procida. Mio padre era professore d’italiano e mia madre di scienze, ero molto preparato e la mia votazione finale fu di 60/60». Il professor Provenza ha consigliato agli alunni di stare tranquilli e sereni: «L’esame di maturità oggi è completamente cambiato e strutturato in modo tale che la commissione è vincolata ai parametri di rendimento degli ultimi tre anni. Gli esami della vita sono altri». Aniello Palumbo
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