L’istituto nocerino si è imposto nel concorso regionale che porterà i ragazzi nel lager di Ravensbruck
Di OLGA CHIEFFI
Vittime della persecuzione e dello sterminio nazisti furono sia gli uomini che le donne di etnia ebraica. Tuttavia, le donne – sia ebree che non-ebree – furono spesso soggette ad una persecuzione eccezionalmente brutale da parte del regime. L’ideologia nazista prese di mira anche le donne Rom, quelle di nazionalità polacca e quelle che avevano difetti fisici o mentali o che vivevano negli istituti. Interi campi, così come speciali aree all’interno di altri lager, furono destinati specificatamente alle donne. Nel maggio del 1939, i Nazisti aprirono il più grande campo di concentramento esclusivamente femminile, quello di Ravensbrück, dove più di 100.000 donne vi furono incarcerate tra la sua apertura e il momento in cui le truppe sovietiche lo liberarono, nel 1945. Un campo femminile fu costituito anche ad Auschwitz-Birkenau nel 1942 (conosciuto anche come Auschwitz II), per incarcerare principalmente le donne, analogamente, una zona femminile venne creata a Bergen-Belsen nel 1944. Questo il tema del III concorso regionale per le scuole della Campania, intitolato “La persecuzione femminile nei lager nazisti” che avrà come premio un viaggio-visita al campo di Ravensbruck, la cui finalissima svoltasi a Napoli, nella sede di Palazzo Santa Lucia, ha salutato il trionfo del Liceo “Alberto Galizia” di Nocera Inferiore. Le parole di Anna Frank, di Liliana Segre, e Goti Bauer, le particolarità della sofferenza e della sopravvivenza, le diversità dei comportamenti femminili rispetto a quelli maschili sono state analizzate, “ri-vissute” dai ragazzi del liceo e “ri-donate” artisticamente tra musica, recitazione e segno visivo, in prima persona, senza teorizzazioni o enfasi. L’offesa alla corporeità è l’obiettivo primario di ogni repressione e violenza, ma per le donne ha una valenza distruttiva moltiplicata, anche per la sola nudità. Perché inflitta dagli uomini quasi per una vendetta primordiale, una resa dei conti per una disparità per loro misteriosa e incomprensibile, disturbante perché nel profondo avvertita non domabile malgrado la millenaria soggezione. La loro emozione nel raccontare, nel leggere, nel sentire nel silenzio della mente, è riecheggiato negli strumenti dei ragazzi attraverso, un offertorio affidato alle chitarre, il fischio del treno, lo struggente leitmotiv di Schindler’ list e Ammerland di Jacob de Haan, il cui tema lascia alla bellezza della natura il messaggio, affinchè nulla si ripeta, nulla si dimentichi e tutto si trasmetta. Il concorso ha visto giungere sul podio al terzo posto il Liceo Scientifico Galileo Galilei – Vetrone di Benevento con l’opera “La deportazione di una beneventana, Lola Cammarota, nel lager 33”, mentre la seconda piazza è stata conquistata dal Liceo Gandhi di Casoria che ha rielaborato la tragedia della Shoah in forma di fiaba, con supporti video e recitazione. Alla fine delle esibizioni, l’atteso verdetto, emesso dalla Presidente del Consiglio Regionale Rosa D’Amelio, unitamente al consigliere P.O. Loredana Raia,e al presidente della consulta femminile Simona Ricciardiello . che ha decretato il liceo nocerino vincitore del concorso e del viaggio nel campo di concentramento di Ravensbruck. Grande soddisfazione dei professori Cristina Petrosino, Luigi De Nardo, Andrea Montella, Antonio Saturno, Paolo Balestrazzi e Rosario Barbarulo, coordinati dall’ideatrice del complesso progetto plurilinguista, Lidia Bitetti, nonché soddisfazione per il dirigente scolastico Maria Giuseppa Vigorito, che vede il duro lavoro giornaliero, premiato nel segno dell’arte.