di Luca Gaeta
Tutto pronto per la II edizione di Salerno Classica, concerti che si svolgeranno, descrivendo un ideale percorso tra i grandi monumenti della rettoria di San Giorgio ospite di Don Roberto Piemontee la Cattedrale grazie alla benevola disponibilità di Don Michele Pecoraro e della Curia Arcivescovile. Salerno Classica, ideata dalla Associazione Gestione Musica, fa parte di un progetto, sostenuto dall’amministrazione comunale, con il patrocinio di ConfCommercio e della Provincia di Salerno, che ha visto il sodalizio concorrere e ottenere il finanziamento dal Fondo unico per lo Spettacolo. Diverse le novità messe sul piatto dal direttore artistico Francesco D’Arcangelo e dal Presidente dell’Associazione Gestione Musica, Luigi Lamberti, i quali hanno presentato ieri mattina nel corso della conferenza svoltasi a Palazzo Sant’Agostino, anche il nuovo segretario artistico Fabio Marone, a cominciare dalla realizzazione di un sito interattivo, nato per avvicinare con semplicità il pubblico a musica di non sempre facile ascolto, con programmi di sala interattivi, in rete diversi giorni prima del concerto, addirittura corredati da partitura per chi vorrà immergersi nel pentagramma. Per una felice coincidenza, al tavolo dei relatori i due delegati al turismo e alla cultura dell’amministrazione provinciale, Pasquale Sorrentino e Francesco Morra e i loro colleghi del comune di Salerno, Alessandro Ferrara ed Ermanno Guerra, nonché il consigliere Antonia Willburger un po’ in veste di madrina di questo festival. Se Pasquale Sorrentino ha felicemente citato il Theodor Wiesengrund Adorno del “Nach Auschwitz ein Gedicht zu schreiben, ist barbarisch” di Critica della cultura e società, un riferimento chiaro alla guerra che stiamo vivendo, ma da cui si può venir fuori proprio attraverso l’arte prima di invitare a costruire la dirigenza di Salerno Classica a costruire un lungo ponte attraverso gli splendidi siti della nostra provincia, rispondendo positivamente anche all’invito di Francesco D’Arcangelo a coordinare gli eventi con una cabina di regia all’altezza di una città musicalissima e spettacolare, Francesco Morra ha chiesto a sua volta agli amici musicisti l’aiuto a valorizzare i siti di proprietà della provincia a cominciare proprio dall’area Archeologica di Fratte e di Villa De Ruggiero a Nocera, oltre che la pinacoteca e tante altre location, col pensiero rivolto al Museo Provinciale e a Villa Guariglia. I loro colleghi del Comune hanno fatto propria la volontà di impreziosire ancor di più l’offerta culturale della città, in particolare da parte di Alessandro Ferrara che ha posto una definitiva pietra sulla polemica nata sullamusica che è intrattenimento con l’affermazione che l’arte tutta è cultura, mentre Ermanno Guerra ha parlato di questo impegno ulteriore di Salerno Classica quale avanguardia civica. La II edizione di Salerno Classica abbraccerà un lungo lasso da tempo, che ci condurrà al dicembre sacro con l’esecuzione della prima parte del Messiah di Haendel, e partirà l’ 8 maggio, alle ore 21 nella Chiesa di San Giorgio, con l’esecuzione dell’ Ottetto per Fiati e archi di Franz Schubert D803 op.166, che inaugurerà il confronto tra la Prima e la Seconda Scuola Viennese. Giuseppe Carotenuto e Lorenza Maio al violino, Martina Iacò alla viola, Francesco D’Arcangelo al violoncello, Luigi Lamberti al contrabbasso, Giuseppe Cataldi al clarinetto, Fabio Marone al fagotto e Luca Martingano al corno, andranno ad interpretare quel “divertimento” romantico che guarda a Mozart e Beethoven che ha già varcato il confine della nuova temperie ottocentesca. Il concerto del 10 giugno, sempre nella chiesa di San Giorgio, sigillerà il cartellone di primavera con il confronto tra l’Haydn del concerto n°1 in Do maggiore per violoncello, affidato al solista Danilo Squitieri, pregevole e pieno di inventiva, che l’Ensemble Lirico Italiano diretto da Francesco D’Arcangelo saprà ben evidenziare e la Verklarte Nacht di Schonberg, la stupefacente quadratura del cerchio nel fare i conti, conciliandole, con l’eredità formale classica, da un lato, e, dall’altro, con le dirompenti novità linguistiche proposte dall’esperienza wagneriana. Quattro, invece, gli appuntamenti estivi, per i quali ci si sposterà nell’atrio del duomo, a cominciare dall’ 8 luglio dove attraccherà Bastimento Napoli , un viaggio nella canzone tra i ricordi di Masaniello e Pulcinella, dalle villanelle del ‘600 al ‘700 napoletano, dal café chantant a Napul’é, uno spettacolo a cura di Sergio Mari e Fabio Marone, interpretato dal soprano Annalisa D’Agosto, dalla voce popolare di Fernando Galano, con Sergio Mari, in qualità di attore, la ballerina Alessandra Ranucci e l’Ensemble Lirico Italiano diretto da Francesco D’Arcangelo, in cui ci accorgeremo che, malgrado sia stata contaminata, nel tempo, da sonorità appartenenti ad altre culture e ad altri generi musicali, la canzone napoletana è riuscita a conservare un suo codice di riconoscimento, un proprio DNA, quel “profumo”, che la rende inconfondibile, come una lingua perduta, della quale abbiamo forse dimenticato il senso e serbato soltanto l’armonia, una reminiscenza, la lingua di prima e forse anche la lingua di dopo. Il 15 luglio l’Orchestra da camera di Frosinone, proporrà un Omaggio a Ennio Morricone, andando divulgare il settore della musica applicata. Le musiche da cinema di Ennio Morricone sono una miniera inesauribile, un tesoro di fantasie del pensiero associate a immagini di ogni genere, e sono anche oltremodo versatili, disponibili a essere trattate, ritrattate, riscoperte. Pier Paolo Pasolini e la musica in “A Pà”, il 24 luglio, concerto celebrativo per il centenario della sua nascita con la fisarmonica e il sax soprano di Francesco Galizia, la voce e la chitarra di Pietro Verna , il quartetto d’archi Cecile e il pianoforte e gli arrangiamenti di Antonio Palazzo, a supporto della voce narrante di Gabriele Zanini, che darà voce a Pasolini stesso, interpretando le parole di una delle figure più significative e celebri del Novecento italiano. La musica che farà da colonna sonora alla narrazione, l’interpretazione delle sue opere e la lettura della sua corrispondenza, spazierà da De Gregori a Dalla. L’estate si chiuderà con “Voci di Donna”,il 31 luglio, un concerto sulla tematica della parità di genere di denuncia nei confronti della violenza sulle donne. Lo spettacolo nasce in seguito al coinvolgimento dell’Ensemble Trame Sonore nel progetto “Donne in musica” che, partendo da un canovaccio operistico che include passi dall’«Orfeo ed Euridice» di Gluck e «Carmen» di Bizet, si apre a pagine contemporanee sia musicali che drammaturgiche di Frank, Russo e Raum e testi originali di Juliana Vivian Carone.