Alla vigilia del Santo Natale nella basilica di San Pietro in Roma Papa Francesco ha aperto il Giubileo del 2025 con il rito dell’apertura della Porta Santa. Appena varcata la porta, è stata la statua della Madonna della Speranza ad accogliere Papa Francesco. L’immagine proveniva dal Santuario a lei dedicato di Battipaglia ed era stata collocata nella Basilica vicino all’Altare della Confessione, una presenza fortemente voluta dallo stesso Papa Francesco per l’apertura del Giubileo dedicato specificamente alla Speranza. La statua della Madonna della Speranza oltre ad essere stata protagonista del rito d’apertura della Porta Santa in Vaticano resterà in esposizione in San Pietro fino al 2/1/2025, una presenza che gratifica la nostra diocesi fin dall’atto iniziale di quest’anno giubilare. La storia del culto verso la Madonna della Speranza è inscindibilmente legata al popolo battipagliese. Prese avvio nell’anno 1819 quando una copia dell’originale, allora conservato in San Nicola alla dogana a Napoli e ora non più esistente, arrivo per merito del cav. Domenico Antonio Franchini nella contrada sul fiume Tusciano. Il quadro fu collocato nella cappella di casa Franchini alimentando da subito il fervore della vita religiosa e comunitaria di quelle terre, che crebbero sotto lo sguardo dolce e materno di Maria della Speranza. Il quadro della Madre della Speranza fu venerato nella cappella Franchini fino al 1878 quando per volontà della figlia di Franchini, Ippolita, volle commissionare l’attuale statua utilizzabile come simulacro per la devozione processionale. La statua fu commissionata in legno policromo a un anonimo artigiano di Napoli domandando che avesse le fattezze che ricalcassero la figura effigiata nel quadro. Pertanto la statua assunse le fattezze che oggi ammiriamo. La statua, da subito fu venerata e amata dall’umile gente che abitava quei borghi. Le generazioni si sono sempre ispirate a lei per vivere e leggere nella fede le vicende della propria storia illuminati dalla speranza in Cristo per intercessione di Maria. Tante volte la sua effige è stata di conforto per le genti a principiare da quanti qui si rifugiarono dopo il terremoto del 1857. Quando poi nel 1906 nella nascente cittadina di Battipaglia si posero le basi del Santuario, questo fu inizialmente dedicato alla Madonna del Carmine, e fu il popolo battipagliese che volle da subito che la statua di Santa Maria della Speranza dalla cappella Franchini fosse collocata in una propria nicchia. Una familiarità di culto tra le persone e la Madonna della Speranza chiara segno della volontà popolare. Da allora le vicende liete e tristi del popolo si sono intrecciate alla devozione popolana e identitaria di quelle genti che sperarono nella nascita di Battipaglia autonoma, che da contrada periferica della piana ebolitana nel 1929 divenne realtà di comune autonomo. Battipaglia allora fu comune e poi città capofila della Piana. La Madonna della Speranza accompagnò il popolo battipagliese esule dopo i bombardamenti dell’ultima guerra, quando la citta fu distrutta, ha sorretto la loro speranza durante la ribellione del 1969; non ha lesinato speranza dopo il terremoto del 1980. A Battipaglia, l’annuale “Festa della Speranza” vede un grande concorso di popolo, che celebra la fede e devozione la sua Patrona. Ora questo riconoscimento nella chiesa mondiale si ascrive a onere della diocesi di Salerno ma principalmente al popolo battipagliese fiero della sua storia e delle sue tradizioni di fede e d’identità.
Giuseppe Nappo, Maestri del Lavoro Salerno