La lezione d’amore di Pierre Carniti - Le Cronache
Editoriale

La lezione d’amore di Pierre Carniti

La lezione d’amore di Pierre Carniti

Presentato in Senato il volume della sorella Flo, “Tentare l’impossibile per fare il possibile-testimonianze sulla storia di un uomo libero” in libreria per le edizioni Castelvecchi

Di Alessia Potecchi*

Si è svolta nella sala capitolare del Senato la presentazione del libro, “Pierre Carniti. Tentare l’impossibile per fare il possibile. Testimonianze sulla storia di un uomo libero” una serie di saggi sulla sua figura raccolti dalla sorella Flo per Castelvecchi editore, Roma. Alla presenza del Senatore Dario Parrini, vicepresidente della Commissione affari costituzionali del Senato, la sen. Anna Maria Furlan, già segretario generale della Cisl, Giorgio Graziani della segreteria confederale della Cisl,Valdo Spini, Presidente della Fondazione Circolo Rosselli, S.E.Monsignore Rosario Caro Vella, Vescovo della Diocesi di Moramanga in Madagascar e della stessa Flo Carniti. Un libro coinvolgente, semplice ma nello stesso tempo impegnativo perché dalle sue pagine traspare, prende corpo e si percepisce perfettamente l’amore, la stima, l’affetto ma anche il grande vuoto che ha lasciato in Flo la perdita del fratello Pierre ma anche nei tantissimi amici, sindacalisti e compagni di viaggio del suo lungo impegno e anche coloro che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo ne rivivono il grande spessore, la levatura storico culturale di una persona e di un leader che ha scritto una pagina di vita e di storia indimenticabile del sindacato italiano. Bellissime e dense le tantissime testimonianze che lo ricordano e che ripercorrono la sua vita e il suo impegno all’interno del libro, in nessuna di esse sono utilizzate parole retoriche o scontate. Ciascuna ne tratteggia con cura, trasparenza, nostalgia i tratti e i ricordi che sono emersi dai tanti rapporti veri e importanti che Pierre ha intessuto nel corso degli anni. Chi ha scritto le testimonianze ha percorso e vissuto con Pierre anni indimenticabili, battaglie straordinarie, sconfitte, duri scontri ma questi ultimi erano sempre sorretti da un forte rispetto dell’interlocutore dentro e fuori le Organizzazioni anche quando le posizioni erano assai distanti. Un esempio riportato nel libro il fatto che Lama, siamo nel 1984, nel momento più drammatico del conflitto sulla Scala Mobile con il taglio di 4 punti di contingenza per combattere l’inflazione, fece leggere a Carniti e a Benvenuto la scaletta dell’intervento che avrebbe tenuto il giorno successivo e che di fatto confermava la rottura. Il Decreto avvenuto dopo un negoziato lungo e tortuoso ha determinato senza dubbio una profonda divisione tra le Confederazioni e così venne a mancare quella forza dell’unità sindacale che era nata con le lotte dell’Autunno Caldo, dalla Federazioni Lavoratori Metalmeccanici alla Federazione unitaria CGIL, CISL, UIL. Anche se dopo questo strappo i sindacati ritrovarono comunque le ragioni dell’unità d’azione nelle cose da fare e negli obiettivi, da San Valentino in poi le Confederazioni cominciarono a giocare un ruolo prevalentemente difensivo e non furono più in grado di elaborare proposte concrete, dopo San Valentino furono firmati altri accordi ma si trattava sempre di intese in segno difensivo. Il segno di una stagione nella quale i leader sindacali non si consideravano mai dei “nemici” da eliminare a vicenda, tra loro esisteva non solo un rapporto profondo di amicizia ma anche di solidarietà ideale e umana. Insieme e sottolineo la parola “Insieme” hanno affrontato momenti e svolte drammatiche che rappresentano tappe fondamentali e storiche della vita del nostro paese, La Marcia dei 40.000 alla FIAT, l’accoglienza fredda degli operai che non avevano condiviso la linea e l’azione del sindacato, la trattativa che si concluse in favore della linea della Fiat: 22mila lavoratori in cassa integrazione. La “Marcia dei Quarantamila” è considerata un punto di svolta nelle relazioni industriali, ma anche come il primo passaggio di un percorso che avrebbe portato a una profonda trasformazione nella società: gli operai, da quell’episodio in poi, cominciarono progressivamente a perdere il loro peso e il loro ruolo di motore delle trasformazioni sociali. La società italiana era stata composta da blocchi omogenei: gli operai, gli impiegati, i commercianti, i cui membri avevano perlopiù gli stessi interessi. Gli operai in particolare erano accomunati da un sentimento di appartenenza che aveva permesso loro di raggiungere importanti traguardi come lo Statuto dei lavoratori introdotto nel 1970. Nel decennio successivo, invece, l’omogeneità della classe operaia venne meno, anche a causa delle trasformazioni tecnologiche e del cambiamento del contesto intorno e di conseguenza anche il ruolo e l’azione del sindacato. Pierre è stato un grande sindacalista che ha saputo valorizzare il mondo del lavoro e il lavoro, dare diritti e migliorare l’intera società. Figlio di operai e di famiglia di modeste condizioni, Flo nel libro è eccezionale a renderci i passaggi, gli scorci di vita famigliare, i ricordi di loro fratelli e ragazzi, delle difficoltà, della povertà, della formazione di suo fratello straordinario autodidatta dalla grande capacità di convincere e di avvincere su proposte concrete e ragionevoli, l’orario di lavoro, le condizioni di lavoro, la valorizzazione della professionalità, senso di equità e di giustizia. Un vero riformista e non un rivoluzionario, Pierre aveva un forte senso del paese e delle istituzioni nelle quali doveva esserci pari dignità e valorizzazione della persona. Nel 1972 Carniti, Trentin e Benvenuto fondano la FLM (Federazione Lavoratori Metalmeccanici) i magnifici 3 la triade, un momento storico e irripetibile nella vita del sindacato. Pierre è sempre stato promotore e difensore dell’unità del sindacato, i metalmeccanici rappresentavano un po’ la 4 confederazione che interveniva e interloquiva nel dibattito con la stessa autorevolezza degli organi di CGIL, CISL, UIL a volte anche maggiore. L’unità e l’esperienza della FLM benché fosse una Confederazione tra le sigle, fu importante perché consolidò la democrazia. In quegli anni furono introdotti provvedimenti di grande rilievo non solo rispetto alle questioni salariali e contrattuali, era il progetto del “sindacato soggetto politico” che discuteva con il Governo anche di politica industriale, Fisco, Sanità, Pensioni, i Metalmeccanici erano la punta di diamante di quella politica innovativa e unitaria. Carniti aveva un fisico esile ma di acciaio e un carattere coraggioso e profondo, visse e interpretò tempi difficili, era un cattolico ma non democristiano, un operaista riformista radicale. Quando si parla di Pierre si parla di una persona che aveva presente la politica a tutto campo, i problemi della gente, l’unità del sindacato deve essere scomoda, il sindacato deve essere autonomo e ricordando Pierre noi oggi possiamo avere la forza per spingere in questa direzione per non rimanere inermi  e per rimboccarci le maniche, progettare, lavorare e fare delle proposte. E a Flo a cui rinnovo i miei complimenti voglio dire grazie per questo tuo impegno, per questa tua passione con cui ti sei dedicata al ricordo di tuo fratello, lui sarà molto orgoglioso di quello che tu stai facendo, è il segno di chi nella vita è riuscito a lasciare un lascito morale e valoriale importante ma anche il segno e il merito di chi nella vita è stato capace di costruire grandi e duraturi rapporti d’amore che resistono anche al silenzio e all’assenza della morte. E quei valori e quell’impegno sono utili oggi per affrontare i tanti passaggi non più rimandabili che abbiamo davanti, passaggi legati ai mutamenti del mondo del lavoro, ai cambiamenti climatici, la transizione ecologica che non è un pranzo di gala ma mette a repentaglio l’occupazione e il nostro tessuto industriale, alle crisi economiche e sociali che stiamo vivendo, all’allargamento delle diseguaglianze su cui è nostro compito intervenire con efficacia. 

Responsabile Dipartimento Banche, Fisco e Finanza del Pd Metropolitano di Milano