di Anna Villani
È il 16 dicembre del 2014 la giornalista Maria Rosaria Vitiello ha da poco terminato i lavori di un convegno a Scafati sulla sicurezza stradale dove ha moderato gli interventi, sta per attraversare la strada sulle strisce pedonali quando un’auto che sopravviene la fa rimbalzare sull’asfalto facendole battere la testa diverse volte al suolo, il suo corpo finirà lontano dal luogo dell’impatto per diversi metri. Si trova a passare di là un vigile della polizia locale, il tenente Pasquale Cataldo che, vedendola in una pozza di sangue, si precipita subito verso di lei, verifica il battito cardiaco, è assente. Vitiello, nell’urto, ha avuto un arresto cardiaco e senza pensarci troppo l’uomo le pratica un massaggio cardiaco. Una manovra di salvataggio che si rivelerà provvidenziale. Quel movimento fa ripartire il cuore e il respiro. In quel corpo sfigurato dal sangue torna l’alito di vita. Ma, il timore di perderla è ancora alto. Vengono allertati i soccorsi, l’ambulanza arriverà dopo trenta minuti circa dall’incidente. Senza quel massaggio l’attesa avrebbe avuto un infausto epilogo. La giornalista ha perso completamente i sensi, non risponde ai richiami. Riversa nel sangue le sue condizioni appaiono disperate agli occhi dei soccorritori. È caricata a bordo del presidio medico mobile e trasportata in codice rosso all’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Tra la vita e la morte. Resterà per un mese in sala di rianimazione, in un coma che bagnerà le lacrime dei familiari, temono di averla persa la loro Maria Rosaria, moglie e madre esemplare, pensieri terribili attraverseranno i timori dei familiari che temono riporti conseguenze gravi. Lei dirà “che ha dormito per tutto il tempo”. Nei due mesi successivi sarà trasferita in un Centro del Risveglio a Crotone. In quei tre mesi per permetterle di deglutire fu sottoposta ad una tracheotomia e, praticando un foro nel cranio fu rimosso un ematoma. Una esperienza fortissima di vita vissuta che la nota giornalista e docente ha voluto raccontare in un libro che ha scritto appena le forze sono tornate per affrontare la nuova vita. Un calvario inimmaginabile e doloroso dalla quale è rinata e oggi può raccontarlo, come sta facendo negli incontri di presentazione del libro. “Il percorso però non è terminato – dice – le terapie proseguono, le cure, i farmaci, la logopedia”. “Non ricordo nulla di quanto avvenuto quel giorno, ho rimosso tutto, nemmeno il convegno o la fase di preparazione”. Di quel tragico incidente e tutto quello che è successo dal momento in poi dell’impatto è diventato l’inchiostro di un racconto commovente, appassionato, carico di dolore ma pure di tanta speranza, di apertura alla vita, che trasmette forza e coraggio, la voglia di non arrendersi mai. Un libro assolutamente consigliato a chi vive un momento di tristezza, di depressione, per chi è rimasto vittima di un incidente o vorrebbe regalare un motivo di speranza a qualcun altro: “La forza della vita. Storia di una ripartenza” un titolo che dice tanto già come la spazzola in copertina. Una spazzola che significa una vita passata spazzolata via, improvvisamente, senza previo appuntamento, che ha preso di contropiede un’ammirata e bellissima professionista. Quella chioma bionda è tornata a splendere, il sorriso raggiante. Le prefazioni sono di Paolo Di Giannantonio, inviato della RAI e di Mario Furlan, fondatore dell’associazione ‘City Angels’. Non è il solito libro, qui è un inno ad andare sempre avanti a divenire la luce medesima nel tunnel di una tragedia in cui gli angeli sono stati due: il vigile soccorritore e il marito Michele Russo che ha sempre vegliato su di lei. La testimonianza accorata di Maria Rosaria Vitiello ha toccato il cuore di tutti i presenti mercoledì sera al Castello Doria in occasione della presentazione del libro, presieduta da Aldo Severino presidente della Pro Loco che ha organizzato il cartellone “Incontri d’Autore”. Ad aprire la serata i saluti di Salvatore Campitiello presidente di Assostampa Campania Valle del Sarno che ha patrocinato l’evento e che ha ricordato il giorno in cui Vitiello fu investita: “Mi trovavo a Roma perché all’epoca ero consigliere dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, appena avvisato informai il presidente dell’Ordine che sospese immediatamente i lavori che stavamo svolgendo. Una notizia che ci lasciò esterrefatti, in silenzio. Per me, per prevenire i troppi incidenti a cui assistiamo occorre potenziare il numero di vigili urbani nelle città, educare e multare, ma soprattutto organizzare convegni, parlare del problema della sicurezza stradale, sensibilizzare al tema, andare nelle scuole, combattere la dispersione scolastica che è il male che produce altri mali. Maria Rosaria è una nostra iscritta della prima ora, apprezzata e stimata per il suo lavoro, fa parte pure della Commissione Pari Opportunità e fa un bel lavoro”. A seguire Campitiello l’intervento di Maria D’Aniello assessore alle politiche sociali sempre presente agli eventi al Castello Doria e per la cultura in generale in città: “Abbiamo bisogno di mangiare pane e libri, io ho sempre regalato libri ai miei figli. La notizia all’epoca dell’incidente che coinvolse Maria Rosaria Vitiello mi colpì fortemente perché la conoscevo e la ammiravo”. A queste parole è seguito un sentito abbraccio tra le due donne, che fatto calare il silenzio in sala. “Con il suo libro dona speranza” ha aggiunto D’Aniello che si è promessa di organizzare nei prossimi mesi un momento di riflessione sulla sicurezza stradale raccogliendo l’invito di Vitiello e Campitiello. “Il mio cambiamento inizia qua con te e ti ringrazio delle emozioni donateci stasera” ha concluso l’assessore. “Il ricavato del libro – ha informato Aldo Severino – sarà devoluto all’associazione “Per le strade della vita”, iscritta nel Registro unico Nazionale del Terzo settore, nata nel 2017 e presieduta da Maria Rosaria Vitiello, impegnata oggi in progetti e attività per favorire e diffondere la consapevolezza e la necessità della sicurezza stradale. Una serata profonda che ha visto in sala: l’ex consigliera comunale Virginia Russo, la docente Floriana Grimaldi, il cavaliere Antonio D’Ambrosio, Piervincenzo Costabile, il presidente Pro Loco di Roccapiemonte Agostino Torino ed il Presidente del Consorzio delle Pro Loco Pietro D’Aniello.