di Erika Noschese
È sempre più un caso di malasanità l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona che penalizza gli utenti. Liste d’accusa lunghissime per ogni tipologia di visita medica e, in casi più gravi, l’unica soluzione è rivolgersi ai centri privati, anche per coloro i quali oggi non hanno la possibilità economica di affrontare le spese. «Dovrei aspettare sette mesi per una visita dermatologica ma, come se non bastasse, al numero del Cup regionale nessuna risposta da ormai diverso tempo», ha dichiarato un utente che ormai da tempo prova a mettersi in contatto con l’azienda ospedaliera universitaria di Salerno. Di fatti, stando a quanto confermato anche da altri utenti dopo quindici minuti esatti di attesa la registrazione vocale avverte che è necessario riprovare in un secondo momento.
«Ho provato allora a richiamare scegliendo questa volta l’opzione “prestazione in libera professione” invece che “prestazione col servizio sanitario nazionale” e voilà subito mi ha risposto una gentilissima operatrice. Mi chiedo per chi paga l’intera prestazione e non solo il ticket c’è un trattamento privilegiato da parte della nostra “Sanità Pubblica” Campana anche nel rispondere al telefono?», attacca poi l’utente.
Intanto, sempre restando in tema sanitario il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha annunciato che dopo anni di battaglia politica portata avanti dalla Regione Campania la Conferenza delle Regioni ha raggiunto un accordo politico in base al quale, a decorrere dal 2023, tra i criteri di riparto del finanziamento indistinto della spesa sanitaria corrente, accanto al peso assegnato alla popolazione per l’età anagrafica si terrà conto anche dei criteri, già previsti dalla legge ma finora puntualmente disattesi, del tasso di mortalità e della deprivazione socio-economica. «È stato inoltre condiviso – ha aggiunge De Luca – il principio generale secondo il quale le differenze di finanziamento pro-capite tra le varie regioni devono tendere a ridursi entro margini tollerabili di variabilità. Siamo soddisfatti – conclude il governatore – del grande passo in avanti compiuto e siamo pronti a continuare la battaglia nei prossimi anni affinché ai cittadini campani non venga sottratto un solo euro di finanziamento per garantire loro il diritto alla salute».
In soldoni si calcolano circa 200 milioni di euro in più per la Campania. Un recupero annuo che sembrava impossibile. È importantissimo per i cittadini campani. Inizierà dall’esercizio prossimo grazie alla determinazione e alla tenacia politica del Governatore che è riuscito a sanare una ferita aperta dal 2015. Ottimo il lavoro sul piano tecnico, in conferenza delle Regioni, dell’assessore Ettore Cinque.