La Chiesa dell’Assunta o di S. Maria dei Greci - Le Cronache
Attualità

La Chiesa dell’Assunta o di S. Maria dei Greci

La Chiesa dell’Assunta  o di S. Maria dei Greci

di Salvatore Memoli

Seguendo la strada statale che da Fratte porta a Mercato San Severino, quella che una volta era la lunga strada ‘dei due Principati’, s’incontra la Chiesa dell’Assunta, conosciuta come la Rotonda. Gli esperti la collocano tra i più interessanti e rari esempi dell’architettura neoclassica. La sua costruzione è tutta legata allo sviluppo del polo tessile nella Valle dell’Irno, voluto da industriali svizzeri in collaborazione con imprenditori italiani. Viene chiamata ‘ la Chiesa degli Svizzeri’. In realtà il suo ideatore fu un imprenditore milanese Saverio Fumagalli, socio di un’industria tessile dal 1837. La costruzione della Chiesa risale al 1853 fu destinata al culto per i dipendenti cattolici del settore tessile. In realtà il Fumagalli era un ricco imprenditore milanese e rappresentante di una cordata di altri imprenditori del Nord che avevano interesse ad investire i loro capitali nell’attività degli svizzeri. La presenza di soci cattolici favoriva l’idea di costruire un luogo di culto cattolico, come a sottolineare il contrappeso con gli svizzeri.La nuova Chiesa non doveva essere soltanto una risposta alle esigenze di culto dei tanti dipendenti del settore tessile. La ricerca di un modello architettonico, di un riferimento culturale, a cui ispirarsi, portò a considerare le architetture a pianta centrale della romanità classica, come il Pantheon. Una scelta che avrebbe lasciato il segno con la costruzione della Rotonda, profondamente legata al modello neoclassico. La Chiesa al suo interno mette in evidenza una bella proporzione tra gli spazi di luce, che arriva dalla cupola, e gli spazi interni, finemente arricchiti da stucchi. Nel tempo questo edificio di culto è andato, via via, a perdere la sua efficienza. Numerosi danni dovuti all’abbandono ed alla forzata chiusura, hanno fatto rischiare l’effettivo recupero di un monumento. Con esso si sarebbe perduto una citazione di una parte della storia economica ed imprenditoriale nella Valle dell’Irno. Una memoria della prima industria tessile di Davide Vonwiller sul ‘ponte della fratta’. In questo contesto di scarsa rivendicazione della memoria storica, decisi di promuovere un’importante riflessione, con altri amici di Fratte, sul recupero della Rotonda. Trovai, da consigliere comunale di Salerno, nella Soprintendenza per i BAAS di Salerno ed Avellino la disponibilità a valutare l’intervento. Fu approntato un progetto ambizioso con copertura dei costi d’intervento, per 400 milioni di lire. Resto grato alla Soprintendenza, in particolare all’indimenticabile Dirigente Mario De Acunzi, ed a tutti coloro che si sono avvicinati al recupero con uno sguardo attento, senza nulla tralasciare, considerando tutti gli elementi presenti nella Chiesa: rifacimento della cupola, il basamento del podio, le suggestive colonne doriche di ghisa, gli stucchi, le lesene. Tutto è stato curato dettagliatamente per recuperare la filosofia architettonica dei progettisti. La Chiesa dell’Assunta, da tutti chiamata la Rotonda degli svizzeri, con la Chiesa della Sacra famiglia di Fratte voluta dai Dottrinari e progettata da Portoghese e Gigliotti, rappresenta un punto di riferimento culturale, monumentale e artistico in grado di caratterizzare l’intero Quartiere. Fu riaperta al culto nell’aprile 1990, con una solenne cerimonia religiosa presieduta dall’Arcivescovo Grimaldi, presente il Parroco don Giacomo Palo ed il sovrintendente De Cunzo. Questi due luoghi di culto, costruiti in epoche diverse, qualificano l’ambiente urbano della periferia di Salerno. Il complesso dell’Assunta con la sua dimensione interna al piano superiore destinata al culto richiama al piano terra uno spazio di pari superficie. Tutto intorno c’è uno spazio esterno che potrebbe essere un giardino di belle piante, luogo di aggregazione per tutti. Da questo posto che rievoca i fasti della città industriale, è stato regalato all’intera città di oggi un patrimonio culturale e religioso che non deve essere ignorato, trascurato, sottoutilizzato. La Rotonda ha vocazioni religiose, civili ed aggregative che sorprenderanno gli organizzatori di eventi: mostre, convegni, funzioni religiose e tutto ciò che compatibile con le finalità di culto porta l’attenzione di tutti, in questo luogo, all’animazione di uno spazio che ha superato i secoli ed é stato già sottratto al suo lento declino.