La canzone napoletana bene emozionale dell’Umanità - Le Cronache
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La canzone napoletana bene emozionale dell’Umanità

La canzone napoletana bene emozionale dell’Umanità

di Nunzia De Falco

“Se digito su google “canzone napoletana” il motore di ricerca fornisce circa 4.840.000 risultati in 0,55 secondi”. Sono state queste le parole di Pasquale Scialò, ideatore, insieme a Francesca Seller e ad altri docenti del dipartimento di didattica del Conservatorio di musica “Giuseppe Martucci” di Salerno, del primo e unico master accademico italiano Afam dedicato alla canzone napoletana alla manifestazione di presentazione del corso. Quest’anno il Martucci, visto il favorevole consenso ricevuto, riapre le iscrizioni al master, possibili fino al 2 aprile. I luoghi comuni e le sonorità chiave che si rincorrono sul repertorio della tradizione partenopea, nella ricezione comune, si rifugiano troppo spesso nelle solite melodie note, che fanno risuonare nella mente il ritornello di “’O sole mio” o fischiettare la malinconica “Reginella”, canticchiare la poetica “Era de maggio” o la strofa di “Torna a Sorriento”, come se il tutto si esaurisse a poche decine di esempi canori. Eppure la vastità di intenti compositivi che si lascia alimentare dalla fertile terra del Vesuvio, “muntagna” continuamente evocata e cantata dai napoletani, si sposta dal tessuto popolare a quello autoriale in un continuo scambio, che certamente non ne circoscrive la produzione a quella risicata selezione di brani, resi noti anche da una certa fruizione radiofonica e discografica. Mettere le mani, attivare le orecchie e farsi attraversare i sensi dalla creatività partenopea, vocale e sonora, ma anche fonica e linguistica, significa potenzialmente attingere a milioni di possibilità, dalla villanella alla trap. Si parla di canzone, ma l’uso al singolare del termine contiene in sé una poliedricità di intenti che, al di là del più noto repertorio che fa pensare ad un canone di “classicità”, ha fatto germogliare le note e i testi in una molteplicità di intenti musicali, ma anche di tipologie differenti di vocalità, accompagnamenti musicali, oltre che modalità di esecuzione dei brani di produzione napoletana. L’idea di creare un corso di approfondimento su queste tematiche ne sancisce la piena dignità accademica, vista la lenta e faticosa emancipazione dei repertori affini al sentimento popolare, che anche a causa dei una significativa disponibilità fruitiva, sembrano spesso erroneamente scollati da una necessità di approfondimento e di indagine. Questo implica la ricerca di uno stile esecutivo stimolato da qualche rivisitazione, rispetto a certe tendenze che rischiano di appiattirlo in un’unica idea interpretativa. Intrufolarsi con 60 crediti in maniera transdisciplinare nelle pieghe della canzone napoletana, significa condividere con attenzione e rispetto un “bene emozionale dell’umanità”, simbolo impareggiabile di multiculturalismo, che fa intrecciare tipicità locali con espressività globali, riflettendo sul lavoro di editori, riscontrando citazioni di pezzi noti nella tradizione del repertorio colto operistico e sinfonico, valutando la timbrica di interpreti che, in maniera trasversale, si sono spostati dalla canzone all’opera, talvolta cambiando tipologie di emissione, esaminando la scrittura e la lingua utilizzata, porgendo le orecchie ai canti di strada, per eseguirne la modulazione rielaborata in romanze da salotto. Per iscriversi al master di primo livello, riconosciuto dal Ministero, è necessario essere in possesso di una laurea triennale o di un diploma accademico di primo livello conseguito nei conservatori. Il corso si pone l’obiettivo di formare esperti nel settore della Canzone napoletana sul versante vocale, strumentale, musicologico e il piano formativo prevede due sezioni disciplinari tra loro collegate: 1) storico-analitica generale, 2) interpretativa. Per conseguire i crediti necessari, i corsisti dovranno frequentare – in maniera telematica i moduli più discorsivi – sia laboratori creativi che lezioni teoriche e un interessante tirocinio, in cui saranno coinvolti esperti sulla canzone e sulla lingua napoletana. Chiunque voglia ricevere ulteriori informazioni, può inoltrare una mail all’indirizzo: francesca.seller@consalerno.it .