di Arturo Calabrese
“Perché l’Italia è di destra”. Questo il titolo dell’ultimo libro di Italo Bocchino, già uomo politico ed oggi è direttore responsabile del Secolo d’Italia. La presentazione ieri sera a Capaccio Paestum.
Direttore, perché l’Italia è di destra?
“La storia ci insegna che il popolo italiano è conservatore, tradizionalista, cattolico. Per cattolico intendo che aderisce alle regole della civiltà cattolica e questo è il motivo per cui ad ogni grande bivio della storia repubblicana sceglie di votare la destra. Nel 1948 non c’era una destra come oggi, si aveva solo il 2%, e quindi l’elettorato italiano si rifugiò nella Democrazia Cristiana. Quando nacque la Seconda Repubblica ha scelto Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Umberto Bossi ed oggi che sta nascendo la Terza Repubblica ha scelto Giorgia Meloni. Gli elettori italiani non vogliono far governare la sinistra”.
Il sottotitolo del Suo libro è “Contro le bugie della sinistra”. Cosa vuol dire?
“Il problema della sinistra è che la comunicazione è troppo politicizzata. Se si seguono i programmi in tv, sembra che l’Italia sia in crisi, che lo spread sia scoppiato, la disoccupazione aumentata, il PIL crollato, la borsa crollata invece gli indici dicono l’esatto contrario. l’Italia gode di ottima salute mai come adesso e quindi bisogna smontare le bugie della sinistra che racconta un Italia in declino”.
A breve una elezione molto importante e cioè le Regionali in Campania…
“In Regione Campania si voterà in una condizione del centrosinistra di grandi divisioni mentre il centrodestra sarà unito e potrà giocarsi la presidenza. Quell’area politica ha vinto due volte dall’introduzione dell’elezione diretta. La prima volta con Antonio Rastrelli e poi con Stefano Caldoro. Tutte e due le volte ha vinto sull’onda di vittore della destra a livello nazionale: Rastrelli nel 1995 dopo la vittoria nel 1994 di Berlusconi e Caldoro nel 2010 dopo la vittoria del 2008. Anche questa volta, con l’onda lunga del successo di Giorgia Meloni, si possono vincere le elezioni”.
Grecia, Francia, Austria, Argentina, Germania, Italia, Stati Uniti: in tutti questi Paesi ha vinto la destra…
“Le destre stanno vincendo le elezioni in tutto il mondo occidentale. La ragione principale è che la sinistra ha smarrito la sua missione, dopo la caduta del muro di Berlino ha dovuto cercare delle nuove bandiere e si è affidata alla borghese intellettuale quindi ha perso il favore del Popolo. La sinistra ha abbracciato in Occidente la bandiera della globalizzazione selvaggia e questo ha causato tanti danni all’economia occidentale, la battaglia in favore dell’immigrazione senza confini e questo ha fatto arrabbiare soprattutto i ceti più deboli che vedono proprio nel loro disagio la concorrenza di altre disagiati. La sinistra abbracciato i diritti lgbtq+, io sostengo al cento per cento, ma che riguardano pur sempre l’1,6% della popolazione. Questi grandi errori della sinistra hanno spalancato la strada alla destra che adesso ha la grande sfida di governare l’occidente”.
Quali sono queste sfide?
“La prima sfida è quella di ritrovare un equilibrio tra lavoro e capitale, nel senso che purtroppo è successo in Italia in particolare il popolo il ceto medio sono stati affamati dalle scelte scellerate della sinistra negli ultimi decenni. L’abolizione della scala mobile ha sganciato il suo tempo gli stipendi e i salari dall’aumento dell’inflazione, c’è stato quindi un impoverimento di chi vive di busta paga e di busta paga vivono i poliziotti virgole i carabinieri che ci garantiscono la sicurezza, gli insegnanti che garantiscono la cultura e la formazione delle future generazioni, delle classi dirigenti, il ceto impiegatizio che garantisce il funzionamento dello Stato. Sono stati affamati e si sono ribellati, quindi la destra deve pensare a questo blocco sociale che il suo blocco sociale di riferimento”.