di Erika Noschese
Sarà una giornata impegnativa quella di oggi per il direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona Vincenzo D’Amato che dovrà rispondere alle domande degli ispettori ministeriali inviati dal ministro della Salute Orazio Schillaci per far luce sui casi di presunta malasanità collegati ai troppi decessi che si sono registrati in questi mesi presso il nosocomio locale. Già nella giornata di lunedì gli ispettori erano presenti al Ruggi ma assente, per motivi personali, il direttore D’Amato. Nonostante ciò non sono mancati alcuni incontri con i vertici dell’azienda per le classiche presentazioni formali e per capire lo stato dei vari reparti dell’azienda ospedaliera soprattutto alla luce del decesso di un neonato avvenuto lo scorso 25 agosto. Compito degli ispettori – che resteranno al Ruggi fino a oggi – recuperare alcune cartelle cliniche per chiarire se si può o meno parlare di casi di malasanità e se i medici hanno una responsabilità legata al decesso del paziente. Ieri le prime audizioni che andranno avanti fino alla giornata di oggi dopo il dossier presentato dal senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone che ha chiesto di far luce sui presunti casi di malasanità. Tre i decessi attenzionati, quello del neonato avvenuto, per l’appunto, nel mese di agosto e per il quale la famiglia, originaria di Angri, sta portando avanti la sua battaglia per avere giustizia e per conoscere la verità dopo che era stato negato alla neo mamma il parto cesareo come espressamente richiesto anche nei giorni precedenti al parto; un 68enne colpito da infarto, per ore in attesa al pronto soccorso e deceduto proprio mentre si sottoponeva ad accertamenti medici avvenuto nel mese di gennaio e quello di un neonato morto dopo essere stato dimesso. Al momento, bocche cucite: ieri gli ispettori hanno fatto visita alla direzione sanitaria proprio per richiedere le cartelle cliniche ma nei prossimi giorni dovrà essere reso noto il risultato rispetto a quanto emerso. Parallelamente, va avanti l’indagine degli uomini della Squadra Mobile di Salerno che nei giorni scorsi hanno fatto visita agli uffici della direzione generale proprio per far luce sul decesso del neonato di Angri. Gli ispettori dovrebbero avvalersi anche dell’aiuto delle organizzazioni sindacali che dovrebbero essere audite proprio nella giornata di oggi. «Siamo tranquilli, abbiamo operato, operiamo ed opereremo in assoluta trasparenza e nel rispetto delle regole della buona sanità», ha dichiarato Mario Polichetti, coordinatore provinciale del settore materno-infantile della Uil Sanità, evidenziando che la responsabilità non può essere solo del personale medico e infermieristico ma anche e soprattutto della carenza che si registra in tutti i presidi ospedalieri a partire proprio dal Ruggi. «Bisogna provvedere ad un rapido reclutamento del personale medico perché ci sono stati vari pensionamenti – ha aggiunto il dottor Polichetti – Bisogna accelerare le procedure di reclutamento sia con contratti a termine in quanto più facile sia le procedure concorsuali per aiutare il personale in servizio che oggi vivono momenti difficili». Polichetti conferma poi che la Uil darà il suo contributo all’azienda e agli ispettori ministeriali per «continuare ad operare nella massima trasparenza». L’audizione di oggi dovrebbe interessare proprio il reparto di ginecologia e il suo direttore sarà chiamato a rispondere alle domande degli ispettori su quanto accaduto.