Irene Cocco: «Una casetta dei libri accanto ad ogni panchina per incentivare la lettura» - Le Cronache Attualità

di Mariarosaria Barone

“Il Postino. La metafora di un’emozione” è un’opera scritta in occasione del trentesimo anniversario del film “Il Postino” ed è una celebrazione dell’artista Massimo Troisi, la cui interpretazione nel film è diventata leggendaria. Il libro offre un’analisi approfondita del capolavoro cinematografico diretto da Michael Radford, analizzando i temi, le emozioni e le interpretazioni che hanno reso il film un’icona del cinema mondiale. L’opera esplora la psicologia dei personaggi e le molteplici sfumature emotive e simboliche del film, analizza i luoghi, le poesie e le suggestioni del testo di Skármeta, romanzo dal quale è stata tratta la sceneggiatura, offrendo una lettura ricca di spunti di riflessione per gli appassionati del cinema e della letteratura. Numerosi attori del film, tra cui Maria Grazia Cucinotta, Mariano Rigillo, Carlo di Maio, Anna Bonaiuto, Alfredo Cozzolino, Gerardo Ferrara, insieme al produttore Gaetano Daniele e al Professor Giacomo Scarpelli come co-sceneggiatore, hanno condiviso i loro ricordi e le loro emozioni nelle pagine di questo volume.
Artisti del calibro di Carlo Verdone, Rocco Papaleo, Leo Gullotta,Giovanni Benincasa, Massimo Bonetti, Paolo Ruffini, Alessandro Preziosi, Ale e Franz, Lina Sastri, Luca Ward, Francesco Baccini, Antonio Riscetti, Caspar Capparoni, Angelo Orlando, Giuseppe Cederna, Carmine Faraco, Gianni Simioli, Roberto Conte e Francesco Della Calce critici cinematografici e molti altri ancora hanno arricchito il libro con le loro riflessioni sul film e sulla figura di Massimo Troisi; le loro testimonianze offrono una prospettiva unica e personale su questo capolavoro cinematografico. A rendere ancora più speciale quest’opera corale è anche il contributo di tutti quegli artisti che hanno dedicato la loro vita al cinema e al teatro con passione e dedizione. Questi professionisti continuano a portare avanti un lavoro difficilissimo come quello dell’attore, mantenendo viva la tradizione artistica e culturale del nostro paese. “Il Postino. La metafora di un’emozione” non è quindi solo un tributo al film che ha segnato un’epoca, ma anche a tutti coloro che, con talento e impegno, contribuiscono a mantenere vivo il mondo dello spettacolo.

Leo Gullotta legge Il Postino

Secondo lei perchè il personaggio di Mario Ruoppolo ha scavato tanto nei cuori di chi ha visto il film? Qual è la sua forza emotiva ed identificativa? Forse nel non accontentarsi della propria condizione e nella forza/coraggio di voler provare ad essere migliore?
«Il personaggio di Mario Ruoppolo ne Il Postino ha lasciato un’impronta così profonda nei cuori degli spettatori perché incarna una semplicità disarmante unita a una straordinaria profondità emotiva. Mario è un uomo comune, con sogni semplici, che si trova a vivere in un contesto di isolamento e limitatezza. Tuttavia, è proprio questa sua condizione di “normalità” che lo rende così straordinario. La forza emotiva di Mario risiede nella sua capacità di sognare, di vedere oltre la sua realtà quotidiana e di cercare qualcosa di più grande, un desiderio che risuona in molti di noi. Egli rappresenta la speranza universale di trasformazione personale, di non accontentarsi del proprio destino ma di avere il coraggio di inseguire un ideale, anche quando sembra inarrivabile.
Mario si avvicina alla poesia, alla bellezza, e all’amore con una curiosità innocente e una sensibilità che lo rendono profondamente umano e vulnerabile. Nonostante le sue insicurezze e le sue paure, egli cerca di migliorarsi, di comprendere il mondo e di esprimere le proprie emozioni in maniera autentica. Questo suo coraggio silenzioso e la determinazione a evolversi, a non restare intrappolato nella sua condizione iniziale, lo rendono un personaggio con cui molti possono identificarsi».

Mariagrazia Cucinotta con Irene Cocco

Una domanda che esula dalla sua opera. Sono promotrice di un progetto di bookcrossing nella speranza di incentivare la lettura e l’affezione ai libri, a partire dai bimbi fino ad arrivare agli anziani, perché sono convinta che la lettura regali benefici diversi ad ogni fascia di età. Cosa ne pensa del bookcrossing e della nascita delle casette dei libri?
«Apprezzabile iniziativa la sua e il bookcrossing in generale! Penso che ci dovrebbe essere una casetta dei libri a fianco ad ogni panchina, leggere non solo aiuta l’individuo, bensì la società intera, ad evolversi».

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