di Monica De Santis
Prima prova dell’esame di Maturità, ieri, per oltre 500mila studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori. Dopo due anni, causa pandemia, sono tornati gli scritti in presenza: sei ore per svolgere una delle sette tracce proposte tra tre tipologie. Primo giorno d’esami di maturità, e come spesso accade in queste occasioni, primo giorno in cui torna in mente, a chi già l’ha vissuto, il proprio esame di maturità. “Proprio pochi giorni fa, parlando con i miei compagni di classe, abbiamo decido di iniziare a prepararci in vista dei 40 dopo l’esame di maturità” racconta Carmela Santarcangelo, oggi dirigente scolastica del Liceo Classico Torquato Tasso, che a 38 anni di distanza si ricorda, come se fosse ieri, il suo esame di maturità… “Quello che mi ricordo è il prima dell’esame. Con precisione il giorno prima. Mia madre comprò una pizza per cena, ma tanta era la tensione che non riuscii a mangiarne neanche una piccola fetta. Ricordo i pomeriggi ed anche le serate a studiare insieme con altre compagne di classe. Ricordo cosa indossavo il giorno degli esami: un completino di pizzo San Carlo bianco. E ricordo la tensione di quei giorni. Non tanto per gli scritti, per i quali ci sentivamo preparati. Avevamo paura che la commissione potesse cambiarci la seconda materia e quindi mettere in discussione tutto quello che si era studiato. Oggi la situazione è diversa, noi eravamo comunque più tesi, perché l’esame rappresentava una prova a cui tenevamo e non volevamo fare brutta figura e si studiava tutto perché non c’era niente di concordato. Oggi invece, è tutto molto diverso, si studia lo stesso, ma con uno spirito diverso, perché la commissione d’esame è comunque composta dai propri docenti, mentre noi avevamo quelli esterni”.
Anche Barbara Figliolia, oggi dirigente scolastica del Liceo Scientifico Francesco Severi ha “Un bellissimo ricordo del mio esame di maturità” e proprio come la Santarcangelo ricorda la tensione dei giorni precedenti, in particolare della notte prima degli esami… “Ricordo di aver dormito davvero poco, un po’ per la tensione, un po’ per l’emozione, ma poi arrivata a scuola mi sono rilassata. Davvero un bel ricordo, un’esperienza importante che mi è servita e che ancora oggi, da presidente di commissione, racconto ai ragazzi che incontro, dicendo loro che questa deve essere un’esperienza che devono vivere nella massima serenità, non devono avere di questi giorni un brutto ricordo, qualunque sia poi l’esito finale. Del mio esame in particolare mi ricordo la prova orale. Come materie portai Filosofia come prima materia e Storia come seconda materia. Ero talmente tesa che non riuscivo a stare ferma. Ad un certo punto dovevo andare in bagno e proprio nel momento in cui mi allontanai, mi ricordo che uno dei membri della commissione uscì fuori e mi chiamò e io non c’ero. Mi vennero a chiamare i miei compagni, feci una corsa nei corridoi per paura che i professori si potessero arrabbiare”. Poi la Figliolia fa un paragone tra il suo esame di maturità e quello di oggi… “Era tutto un altro esame, soprattutto perchè con i docenti non c’era il rapporto che c’è oggi. Erano tutti esterni, quindi non conoscevamo nessuno se non il membro interno. Poi i presidenti delle commissioni d’esame erano sempre severi e rigidi e durante le prove scritte i banchi erano molto distanziati ed i professori vigilavano costantemente per evitare che si potesse copiare. Oggi noi invece siamo molto più buoni, soprattutto cerchiamo di mettere i ragazzi a proprio agio, sia noi presidenti di commissione che i docenti”.
Tanti anche i ricordi che custodisce del suo esame di maturità Cinzia Lucia Guida, oggi dirigente scolastica del Liceo Classico e Scientifico De Sanctis… “L’esame di maturità non si può dimenticare, è troppo importante, perchè è un momento di crescita, perchè effettivamente è l’esame di maturità in tutti i sensi. Poi all’epoca l’esame era completamente diverso. Avevamo due prove scritte e all’orale si portavano due materie a scelta tra quattro che venivano sorteggiate un mese prima. E per la prima prova di italiano avevamo solo tre tracce tra le quali scegliere. Diciamo che era un po’ più difficile rispetto ad oggi. Una cosa è certa, credo che nella vita di ognuno di noi due cose si ricorderanno per sempre, il primo giorno di liceo e l’esame di maturità. Ricordo ancora adesso il mio primo giorno di liceo, ho frequentato il Da Procida, mi sentivo così spaesata in quella scuola così grande ai miei occhi, con quei ragazzi che sembravano tutti più grandi. E poi, come detto ricordo i giorni dell’esame di maturità e i giorni prima, quando si passavano ore sui libri a studiare”. Dovendo fare un paragone tra il suo esame di maturità e quello di oggi la preside del De Sanctis spiega che… “La differenza è notevole, perchè noi avevamo tutta la commissione esterna e soltanto un docente interno che presentava la classe. Ora abbiamo il presidente esterno e la commissione composta dai docenti interni che hanno un rapporto diverso con i ragazzi. Quindi possiamo dire che i ragazzi di oggi sono più fortunati, perchè si ritrovano ad affrontare l’esame con persone di cui si fidano, noi invece, avevamo di fronte tutti docenti di cui non sapevamo nulla”.