Inchiesta Aliberti, il Csm bacchetta il Pm Montemurro - Le Cronache Ultimora
Ultimora scafati

Inchiesta Aliberti, il Csm bacchetta il Pm Montemurro

Inchiesta Aliberti, il Csm bacchetta il Pm Montemurro

Niente scatto di anzianità per l’ex pm della Dda di Salerno, ora magistrato di punta a Potenza, Vincenzo Montemurro bacchettato dal Csm per due casi che riguardano quando era sostituto procuratore dell’Antimafia a Salerno: fatti del 2017 (violazione del segreto professionale) e nel 2016 quando fu denunciato da Nello Aliberti fratello del sindaco di Scafati, Pasquale, per un presunto accanimento giudiziario nell’ambito dell’inchiesta Sarastra, confluita in processo e terminato con l’assoluzione in primo grado per tutti gli imputati accusati in concorso di voto di scambio. Aliberti lamentava un complotto nei confronti della sua famiglia avanzando ipotesi di «forti dubbi sulla correttezza delle indagini» sulla base di presunti rapporti personali che il magistrato avrebbe intrattenuto con alcuni soggetti accusatori (tra cui Nello Longobardi che avrebbe ospitato il magistrato in barca). Vicenda penale terminata con l’archiviazione a Napoli ma non per questo oggetto di giudizio del consiglio superiore della magistratura. Il lavoro della Dda partenopea era partito dalla denuncia dell’imprenditore e dopo aver acquisito il fascicolo di Sarastra non avrebbe ravvisato nulla di penalmente rilevante da parte del titolare dell’inchiesta sul voto di scambio. L’ organo dell’autogoverno ha rovesciato i due giudizi favorevoli (2020 e 2021) a Montemurro: se penalmente non c’è rilevanza, per quanto riguarda dal punto di vista disciplinare quei rapporti- scrive la Cassazione-possono creare sospetti. E gli ermellini avevano ritenuto superflua la relazione dei vertici della procura di Salerno nel considerare “Montemurro magistrato che gode di incondizionata stima”. In sostanza, per il Csm il comportamento di Montemurro- che ha presentato diverse memorie- avrebbe potuto minare la credibilità dell’organo giudiziario. LA LETTERA DI ALIBERTI A seguito delle denunce nelle quali più volte avevamo evidenziato l’accanimento nei miei confronti e dei miei familiari oggi arriva la decisione del CSM nei confronti del pm Montemurro… Che mi ha indagato per oltre 10 anni portandomi in carcere a Salerno, fuori regione a Roccaraso agli arresti domiciliari, chiedendo fossi portato nella psichiatria dell’ospedale dell’Aquila, con un aggravamento della pena al carcere di Sulmona per poi essere trasferito al carcere di Salerno, ai domiciliari in Calabria ed ancora fuori da Scafati… Un arresto avvenuto nel 2018 dopo essere andato in cassazione per ben due volte… Un arresto che ha distrutto la vita politica professionale e familiare.. sono fatti che tutti conoscevano e rispetto ai quali tutti facevano finta di non sapere… Perché a tutti conveniva che Pasquale Aliberti stesse lontano dalla politica in carcere a seguire un processo lungo 10 anni costruito da un pubblico ministero sul quale arriva oggi la scure del CSM… Ma cosa e chi si nasconde dietro Montemurro e dietro la distruzione che ha provocato nella mia vita quest’uomo? A cosa serve la assoluzione “perché il fatto non sussiste su tutti i capi di imputazione” dopo una vicenda così drammatica che ha distrutto totalmente la mia vita?… Con la pronuncia del CSM e con i fatti che sono finalmente emersi nella loro cruda verità che conoscevo anche quando ero in isolamento negli scantinati delle carceri, dove sono stato riversato, mi tocca riflettere sulla volontà che emerge in queste ore di abbandonare completamente e per sempre la politica, dimettermi da Sindaco perché adesso credo di aver dimostrato alla città tutta la mia estraneità ai fatti e tutto l’accanimento giudiziario che riguardava l’uomo la persona e che ancora oggi riguarda l’uomo e la persona da parte di una certa politica che cerca di distruggermi tutti i giorni… Questo è il segno che dovevo lasciare per chi mi ha voluto bene ma soprattutto per i miei figli che ho visto piangere davanti a me in carcere quando venivano denudati per portare conforto al loro, papà… grazie a mia moglie per aver resistito e chiedo scusa a tutti coloro che sono stati coinvolti in questa indagine, compreso mio fratello, soltanto perché ero diventato e sono ancora oggi il bersaglio della politica degli avversari e dei finti amici… Un abbraccio grande a chi mi vuole bene… A chi mi sostiene a chi mi ha sostenuto sempre