Questa sera, alle ore 21, sarà l’incatevole piazzetta di Cetara ad essere animata dai concerti di Villa Guariglia in tour firmati da Antonia Willburger
Questa sera, alle ore 21, i “Concerti d’estate di Villa Guariglia” proseguono il loro tour 2016 e fanno tappa a Cetara, precisamente in piazza San Francesco, con l’ “An Arperc”, l’ensemble nata tra le aule del Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli nell’autunno del 2004, che propone un viaggio musicale attraverso le tradizioni popolari di numerosi paesi. è un viaggio tra due continenti, l’Europa e l’America Latina, un itinerario musicale attraverso le corde dell’arpa ed i colori della tradizione popolare. Facendo risuonare ritmi di tarantella, joropo, cueca, tango e chàmame, e quelle folk di derivazione celtico-irlandese ridanno voce alle tradizioni musicali dell’Italia meridionale e del Sud America. La musica tradizionale irlandese, il tango argentino, le serenate messicane, i saltarelli medioevali e le melodie paraguaiane, così come la tradizionale tarantella napoletana, risuoneranno grazie alle vibrazioni delle arpe di Adriana Cioffi (arpa classica), Antonella Labriola (arpa celtica), Gianluca Rovinello (arpa classica, oud) e delle percussioni di Pasquale Benincasa. Tredici sono i pezzi in scaletta. Ad aprire il concerto sarà l’aria per arpa celtica del compositore irlandese Turlough O’Carolan, “Ramble to Cashel”, dedicata alla splendida rocca di Cashel, un castello del sud dell’Irlanda ancor oggi perfettamente conservatosi. Domani sera si ascolterà anche un’antica melodia scozzese riportata alla luce dall’arpista bretone Alan Stivell negli anni ’70, Gaelic Waltz. Immancabile sarà l’omaggio all’Italia ed ovviamente al Mezzogiorno con le tarantelle cilentane e salentine di origine popolare. E’ esistita una tradizione popolare legata all’arpa nell’Italia meridionale e soprattutto nella cittadina di Viggiano, in Basilicata. Lì, nei secoli scorsi, durante il periodo invernale, i genitori mandavano i propri figli a studiare uno strumento musicale affinché potessero poi procurarsi qualche guadagno suonando durante le feste canoniche o private. L’arpa utilizzata in quelle circostanze era di tipo portativo, leggero, di stampo popolare, che gli emigranti sono poi riusciti a portarsi al seguito ovunque si recassero. Questa sera saranno eseguite Tarantelle di Colliano alla Pizzicarella, passando per la tarantella partenopea. La tammurriata, “arpisticamente” reinterpretata, sarà quella di A’ Cantina e zi Teresa, attraversando l’oceano e abbattendo schemi e frontiere.