di Salvatore Memoli
Il rapimento di mia madre e del giovane Sonu ha aperto per sempre uno spaccato del mondo delinquenziale che ruota attorno agli stranieri. La clandestinità di queste persone non è il solo reato a macchiare la nostra civiltà. Ad essa si aggiunge lo sfruttamento degli stranieri come le cronache giornalistiche ci hanno aiutato a capire in questi anni. Dietro alla vicenda dello sfruttamento degli stranieri c’è l’organizzazione degli “scafisti in doppio petto”, truffatori degli immigrati: non si tratta di azioni criminose capitate in posti lontani da noi, bensì di una catena del malaffare che vede da anni la Provincia di Salerno come teatro privilegiato.
“I nuovi trafficanti di esseri umani hanno scoperto che navigare tra leggi è molto meno rischioso e molto remunerativo che affrontare il Mediterraneo” ed aggiungerei che vendere la droga.
Nell’imminenza del rapimento di Enza Basso Memoli abbiamo letto da Repubblica , il 30 ottobre 2007, che: ” Nella sola provincia di Salerno, nel 2006, hanno messo in atto una truffa da otto milioni di euro ai danni di migliaia di immigrati nordafricani. Nel 2007 contavano di triplicare la cifra, ma sono stati traditi dall’eccesso… Dovranno accontentarsi di cinque milioni di euro”. A scoprire la truffa fu la Direzione Provinciale del Lavoro di Salerno.
A fronte di 3000 posti disponibili del decreto flussi, furono presentate 7500 domande.
Una cifra sproporzionata rispetto al fabbisogno!
La Direzione Provinciale del lavoro accertò che oltre 54 aziende avevano chiesto più di 40 nulla osta ciascuna!
Il risultato fu impressionante: su 3661 domande, solo 426 risultarono in regola. Le restanti 3235 furono respinte!
L’indagine fu estesa anche alle aziende che chiesero più di 5 nulla osta ciascuna. Su 2675 richieste ne furono respinte 1885 ed accolte 790.
Grazie a questa inchiesta oltre 1000 domande furono ritirate autonomamente!
I dati rilevanti, all’epoca, erano questi: su 6336 richieste di nulla osta presentate da 190 aziende agricole, quelle irregolari erano 5120!
L’assunzione truffa aveva come motivazione il permesso di soggiorno, con la vendita degli stessi e la regolarizzazione dei pagamenti.
” Il trafficante promette un posto di lavoro all’aspirante immigrato che versa un acconto di 1000 euro. Grazie ad una società costituita ad hoc o compiacente il trafficante ottiene il nulla osta. Il nulla osta viene consegnato all’aspirante immigrato che versa 5-6000 euro a saldo”
Nel 2007, come già avvenuto l’anno prima, furono ripetuti i dati allarmanti dello sfruttamento:
3000 sono i posti secondo il decreto flussi;
7530 furono le domande presentate:
5120 le domande valutate:
1216 le domande accolte.
Poiché si presume che gli immigrati per i quali si chiedeva il nulla osta erano già presenti sul suolo salernitano, che ne era dei 6324 immigrati che non ottennero il nulla osta?
Resta ferma l’idea che lo Stato italiano mette la testa sotto la sabbia e produce norme che aiutano a gestire in modo confusionario e criminoso la presenza degli stranieri in Italia. Sa allora sono passati molti anni ed ogni anno le quote degli stranieri richiesti ripete la fortuna di questi miserabili sfruttatori, associati a delinquere ai danni dello Stato e degli stranieri.
E lo Stato finora non ha gettato la chiave della loro prigione!
Nell’imminenza del rapimento di mia madre e Sonu, la stampa salernitana ed italiana mi ha mostrato molta attenzione ed é grazie ad alcune inchieste che seppi che nel territorio salernitano erano presenti 2500 indiani dediti all’allevamento bufalino.
Non é stato mai chiaro per quanti di essi era stato richiesto il permesso di soggiorno.
Comunque anche per gli indiani come per gli altri stranieri mi domando se un numero così rilevante di indiani può arrivare senza un’organizzazione che si preoccupi di farli arrivare, nasconderli e regolarizzarli.
Era possibile, come era stato per Sonu, sottrarsi a questa organizzazione?!
Ho sempre pensato che l’amarezza di Sonu, il suo ribellarsi, gridare non voglio mai più lavorare con le bufale mi ricordava la decisione di Cosimo Montefusco di cui parla Rocco Scotellaro in Contadini del Sud. Allora era un italiano a ribellarsi alle leggi della Piana di Paestum, ora era un indiano, uomo straniero, uno dei tanti nuovi schiavi in cerca di libertà.
La storia di queste persone è storia d’illegalità mista ad illusioni e delusioni: lo sfruttamento non è approfittare del danaro di questi poveri. Lo sfruttamento è approfittare dei deboli ed indifesi!
Ancora oggi, siamo nel 2024, la clandestinità si moltiplica e con essa lo sfruttamento. Plaudo alla Procura di Salerno ed alla sua maxi inchiesta che ha dato già dei risultati. Sempre le stesse persone fanno quello che di denuncia. Ed io denuncio ora: che cosa fanno ed hanno fatto fin qui i tutori della legalità, se ogni personaggio ritorna sl duo posto, come i pastori nel presepe?
Se lo sfruttamento fosse stato combattuto bene, può darsi che mia madre e Sonu sarebbero ancora vivi!
Su quale altare innalzerò il loro martirio? Intanto non ho nemmeno una tomba per piangere, mentre gli impuniti festeggiano con lusso, ricchezza e prepotenza Che volete che sia qualche giorno di carcere?